Detenuto uccide il compagno di cella nel carcere di Salerno: gli ha tagliato la gola con una lametta
Omicidio all'interno del carcere di Salerno: un detenuto di origine maghrebina ha ucciso il compagno di cella, un connazionale, sgozzandolo con una lametta. L'aggressore, poi, è stato fermato dagli agenti di Polizia Penitenziaria in servizio nel carcere salernitano. Dopo l'episodio, i sindacati di polizia denunciano lo stato di abbandono in cui versano le carceri in Campania.
"È da tempo che denunciamo lo stato di abbandono delle carceri campane; questo è un episodio gravissimo; non abbiamo più parole per definire la confusione gestionale da parte di chi governa le carceri in Campania. Come sindacato abbiamo più volte denunciato il sovraffollamento del carcere di Salerno che ha il tasso più elevato in regione oltre che una carenza di organico che si attesta sulle 70 unità di personale di polizia penitenziaria" afferma l'Uspp in una nota dei segretari Auricchio e Del Sorbo.
"Riscontriamo una inerzia del Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria rispetto ad interventi concreti e risolutivi. Siamo molto preoccupati non solo per l'incolumità del personale di polizia penitenziaria ma della stessa utenza che vuole scontare la propria pena in maniera serena" afferma Tiziana Guacci, segretario regionale del Sappe.
Il Garante dei detenuti in Campania: "Serve intervento del Governo"
Per Samuele Ciambriello, invece, Garante dei detenuti della Campania, "il carcere è al collasso. Siamo in piena emergenza umanitaria sia sulle problematiche carcerarie degli adulti sia sul tema della giustizia minorile. La situazione richiede un'azione rapida e precisa da parte del legislatore e del Governo".