Detenuto suicida a Napoli, era l’unico scappato dal carcere di Poggioreale in 100 anni
Robert L., il 33enne polacco che si è tolto la vita nel penitenziario di Secondigliano, a Napoli, in cento anni era stato l'unico detenuto a riuscire a fuggire dal carcere di Poggioreale: usò una corda fatta di lenzuola per calarsi dal muro di cinta dopo aver partecipato alla messa. L'uomo è stato trovato senza vita nella struttura di Napoli Nord, si tratta del quinto suicidio in carcere in Campania in poco più di due mesi.
Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria (SPP), ricorda che il decesso del 33enne segue di poche ore quello del rapper Jordan Tinti, di 25 anni, che si è tolto la vita nel carcere di Pavia. Una nuova morte che, dice, "ci riporta alla triste realtà quotidiana dei suicidi, 23 in meno di due mesi e mezzo, di altre emergenze delle nostre carceri". Prosegue Di Giacomo:
In occasione dell'anniversario della Fondazione del Corpo di Polizia Penitenziaria il Ministro Nordio ha tentato di recuperare la sua precedente uscita, decisamente poco appropriata e che ha provocato polemiche, durante la quale ha definito i suicidi una ‘questione irrisolvibile' e una ‘malattia da accertare. Questa volta il Ministro ha voluto ricordare l'impegno del personale che in silenzio continua a salvare vite umane intervenendo in tempo per evitare suicidi. Purtroppo, i due ultimi casi abbassano sempre più l'età dei suicidi nei penitenziari con una media over 40 e numerosi over 30 e riguarda i soggetti più fragili che hanno più bisogno di assistenza, specie psicologica.
La fuga dal carcere di Poggioreale
Fuga incredibile, quella del 33enne, che nell'agosto 2019 si volatilizzò col più classico degli stratagemmi, di quelli che uno si aspetterebbe di vedere soltanto in qualche film: si era calato con un lenzuolo. In carcere ci era finito pochi mesi prima, il 5 dicembre 2018, per omicidio: era stato arrestato dalla Squadra Mobile di Napoli con l'accusa di avere ucciso, il 1 dicembre, un manovale di 36 anni durante un litigio nei pressi di piazza Cavour.
Partì subito la caccia all'uomo, la Questura di Napoli diffuse generalità e fotografia. La sua fuga durò appena 36 ore: venne acciuffato in piazza Garibaldi, grazie alle indicazioni fornite da un prete a cui si era rivolto per chiedere aiuto.