video suggerito
video suggerito

Detenuto si suicida nel carcere di Poggioreale, sarebbe uscito tra un mese. È il terzo del 2024

Un 34enne si è tolto la vita nel carcere di Poggioreale, è il terzo caso del 2024. I decessi sono 4 in totale: per uno si indaga per omicidio.
A cura di Nico Falco
262 CONDIVISIONI
Immagine

Un uomo di 35 anni si è tolto la vita nel carcere di Poggioreale, a Napoli; detenuto nel reparto Livorno, Luciano, originario dell'area vesuviana, sarebbe stato scarcerato per fine pena tra poco più di un mese, il 27 febbraio. Si tratta del terzo suicidio dall'inizio del 2024: la settimana scorsa, nel giro di 24 ore, si erano tolti la vita un 38enne marocchino senza fissa dimora, entrato in carcere lo scorso 20 dicembre, ed Andrea Napolitano, che stava scontando l'ergastolo per l'omicidio della compagna, Ylenia Lombardo.

Quattro decessi e un presunto omicidio a Poggioreale

Sul decesso di Luciano, che avrebbe avuto una situazione personale particolarmente difficile, è stata aperta una indagine; gli inquirenti sono al lavoro per ricostruire anche le morti degli altri due detenuti che si sono tolti la vita la settimana scorsa. Si indaga invece per omicidio per il caso di Alexandro Esposito, detenuto nel reparto Napoli, trovato senza vita il 5 gennaio: sul corpo sarebbero stati trovati dei segni che farebbero pensare ad una aggressione e al momento del ritrovamento aveva perso del liquido dalla bocca. L'autopsia sul corpo di Esposito è stata svolta martedì, successivamente la salma è stata liberata e il giorno dopo si sono tenuti i funerali a Miano, nella periferia Nord di Napoli. Si attende l'esito dell'esame tossicologico.

Ciambriello: "In carcere suicidi 20 volte superiori alla media"

Gli ultimi tre suicidi nel carcere napoletano sono avvenuti in reparti differenti (Firenze, Torino e Livorno) e hanno interessato detenuti con storie personali diverse. Commenta Samuele Ciambriello, garante dei detenuti per la Campania:

I suicidi in carcere hanno un tasso venti volte superiore alla media nel nostro Paese. Che cosa sta succedendo nelle nostre carceri? I detenuti che si suicidano non hanno un fine pena mai, come nel caso anche dell’ultimo detenuto di Poggioreale che sarebbe uscito da qui a un mese. Quindi sono detenuti con una fragilità che entrando in carcere tentano il suicidio o ci riescono, detenuti che si suicidano anche se a breve devono uscire.

Per Ciambriello il fenomeno va affrontato con "un lavoro di gruppo", perché è necessario agire sull'organizzazione delle carceri e dotarli delle figure professionali, oggi mancanti, che possano fare da tramite tra i detenuti, i familiari, la magistratura. Prosegue il garante:

Bisogna intervenire sui programmi di trattamento nelle carceri. Molte volte i detenuti vivono un tempo vuoto, non svolgono attività trattamentali, di socialità o di lavoro. Bisogna intervenire anche con progetti che vedono coinvolti le esperienze di volontariato e del Terzo settore.

262 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views