Evade dal carcere e aspetta il bus per scappare. Ma oggi è sciopero dei mezzi: bloccato
Aveva scavalcato il muro di cinta del carcere di Avellino, ed era evaso. Ma è stato rintracciato e arrestato poche ore dopo. Dove? Nel piazzale in cui stazionano degli autobus di Avellino. Lì l'evaso sperava di riuscire a scappare a bordo di un mezzo pubblico, confondersi tra i pendolari e trovare una via di fuga evitando posti di blocco e controlli sulla base della foto segnaletica. Gli è andata non male, ma malissimo: oggi, con lo sciopero del trasporto pubblico, la quasi totalità degli autobus è rimasta bloccata.
La sprovveduta "primula rossa" è un detenuto originario della Puglia che, attorno alle ore 20 di domenica 8 settembre, era riuscito a scappare in maniera rocambolesca dal carcere gettandosi dal muro di cinta dell'istituto penitenziario irpino. Le ricerche erano state affidate all'Arma dei carabinieri, alla Polizia di Stato e alla Polizia Penitenziaria. Già nei giorni scorsi un altro detenuto era evaso dalla stessa struttura ma era stato rintracciato e bloccato a pochi chilometri, perso in una fitta boscaglia del comune di Aiello del Sabato. In quel caso si trattava di un recluso originario della provincia di Salerno, riportato in cella nel giro di poche ore.
«Ormai il sistema penitenziario campano fa acqua da tutte le parti», attaccano dall'Unione Sindacale Polizia Penitenziaria. A parlare sono i sindacalisti Giuseppe Moretti e Ciro Auricchio: «In questo marasma generale a farne le spese sono i poliziotti penitenziari lasciati in un silenzio assordante, senza idonei provvedimenti di contrasto. Invitiamo senza indugio sia i vertici del Dap sia quello politico a verificare l'operato del provveditore della Campania e chiediamo inoltre di mettere in sicurezza il lavoro dei poliziotti penitenziari che presta servizio nelle carceri campane».
Tiziana Guacci, segretario regionale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria della Campania, aggiunge: «Non c'è pace per gli istituti penitenziari della Campania e quanto sta accadendo non è casuale, ma frutto di precise responsabilità e del totale fallimento della gestione del Provveditorato Campano, che dura oramai da troppo tempo».