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Detenuto ricoverato al Cardarelli aggredisce medici e poliziotti: la denuncia del Sappe

Un detenuto di Secondigliano, ricoverato per un intervento, al risveglio dall’anestesia ha aggredito medici e poliziotti. Il Sappe: “Momenti di grande tensione e pericolo”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Immagine di repertorio
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Ha aggredito medici e poliziotti in ospedale, dove era ricoverato per un intervento maxillo-facciale: si tratta di un detenuto che poi è stato dimesso e riportato nel carcere di Secondigliano. Lo fa sapere Tiziana Guacci, segretario regionale per la Campania del sindacato autonomo polizia penitenziaria. L'uomo sarebbe andato in escandescenza al risveglio dall'anestesia post intervento chirurgico, all'interno del padiglione Palermo dell'ospedale Cardarelli di Napoli dove si trovava per sottoporsi all'intervento.

I problemi sono iniziati al risveglio dell'uomo dall'anestesia. "Non senza difficoltà un agente di polizia penitenziaria è riuscita a fermarlo ed ammanettarlo con un braccio alla barella", ha spiegato Guacci, che ha poi aggiunto come il detenuto abbia poi continuato ad inveire. Portato quindi in reparto, "nel togliergli le manette il detenuto ancora furioso ha sferrato pugni e calci contro i poliziotti; due dei quali hanno riportato una prognosi di 07 giorni ed uno di 10 giorni". A quel punto, il detenuto in questione "è stato immediatamente dimesso e riportato al carcere di Secondigliano dove era recluso”. Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha parlato di "momenti di grande tensione e pericolo, gestiti però con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari", aggiungendo che "aggressioni, colluttazioni, ferimenti contro il personale, così come le risse ed i tentati suicidi, sono purtroppo all’ordine del giorno. È per noi importante e urgente", ha aggiunto ancora Capece, "prevedere un nuovo modello custodiale. È necessario intervenire con urgenza per fronteggiare le costanti criticità penitenziarie campane".

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