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Detenuto riabbraccia cane in carcere dopo 7 mesi: “Ha solo lui al mondo, ora potranno vivere vicini”

Detenuto al carcere di Arienzo riabbraccia il suo cane Leo: “Ha solo lui al mondo”. Roberta Gaeta: “Il ricongiungimento grazie alla direttrice dell’istituto penale e ai volontari. Assegnata una cuccia nel cortile”.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Foto Fanpage.it
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Detenuto solo al mondo riabbraccia il suo cane in carcere dopo 7 mesi: "È la sua famiglia per lui". Giacomo – nome di fantasia – dopo l'arresto per un reato minore, avvenuto a maggio 2024, si era dovuto separare a malincuore dal suo amico con il quale conviveva insieme da anni. L'uomo, a quanto apprende Fanpage.it, inizialmente era stato portato al carcere di Poggioreale a Napoli, poi era stato trasferito in quello di Arienzo, in provincia di Caserta. Del suo cane Leo, invece, si erano perse le tracce.

Per fortuna, grazie all'interessamento di volontari e della consigliera regionale Roberta Gaeta, i due amici si sono ritrovati e sono riusciti finalmente a riabbracciarsi dopo 7 mesi. Leo era finito inizialmente nel centro veterinario Asl Napoli 1 Centro del Frullone ed è stato poi rintracciato, grazie alle ricerche dei volontari, in un canile ad Orta di Atella. Il loro abbraccio è stato un momento di grande commozione. Adesso, i due potranno vivere insieme, grazie alla disponibilità della direttrice dell'istituto penale di Arienzo, Annalaura De Fusco. La direttrice dell'istituto di pena ha consentito, infatti, il ricongiungimento. A Leo è stata assegnata una cuccia in un cortile all'esterno del carcere, dove il suo "pet mate" potrà andarlo a trovare.

La storia del detenuto e del cane Leo

A raccontare la storia a lieto fine a Fanpage.it è Roberta Gaeta: "Nell'aprile del 2024 – spiega – fui contattata da due volontari, che mi segnalarono la situazione di un uomo a Napoli che aveva perso la casa ed era costretto a dormire in strada. Quest'uomo, che chiameremo Giacomo, aveva un cane, al quale era molto legato. Una delle volontarie si era offerta di aiutarlo disinteressatamente, offrendogli un riparo provvisorio. Fino a quando non si riuscì a trovargli una sistemazione temporanea nella Parrocchia di via Tanucci a Napoli, nella zona di piazza Carlo III, nei pressi del centro di prima accoglienza dell'Albergo dei Poveri".

"Successivamente – prosegue Gaeta – Giacomo è stato indirizzato prima al Centro Buglione e poi lo abbiamo accompagnato alla Casa dell'Amicizia della Comunità di Sant'Egidio, dove sono iniziate una serie di pratiche e di procedure per fargli riconoscere l'aggravamento, in quanto soffriva di una serie di problemi di salute. Mentre le cose sembrava che si stessero sistemando, è arrivato l'arresto per una vecchia denuncia per un reato minore. Giacomo è stato portato in carcere a Poggioreale e si è dovuto separare dal suo cane Leo, al quale è legatissimo, che è stato portato all'Asl del Frullone".

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"Dopo poco tempo – conclude la consigliera regionale – lui è stato trasferito al carcere di Arienzo, mentre il cane è andato in un canile ad Orta di Atella. Attraverso i contatti con i volontari e le associazioni animaliste siamo riusciti a rintracciare l'animale e a far pervenire sue notizie a Giacomo. Gli abbiamo fatto sapere che il cane stava bene, anche se era triste e abbattuto, ma in buona salute. A dicembre, la direttrice del carcere di Arienzo, che è molto sensibile su queste tematiche, è riuscita a fare uno straordinario ricongiungimento, che ha consentito al detenuto di riavere il suo amato cane. Chiaramente Leo non può stare all'interno dell'istituto, ma ha avuto assegnata una cuccia nel cortile esterno. Leo è la sua famiglia, hanno vissuto per anni insieme. Leo è molto allegro ed esuberante e gli ha riempito la vita. Il loro abbraccio è stato un momento molto emozionante. Io – conclude Gaeta – sono andata a trovarli il 20 gennaio, insieme alla volontaria che aveva preso a cuore la sua situazione, che mi ha tenuta aggiornata costantemente sulla vicenda. Abbiamo riscontrato una situazione umana all'interno del carcere, dove i detenuti sono ascoltati e coinvolti nella vita quotidiana dell'istituto".

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