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Detenuto morto di infarto nel carcere di Poggioreale: due medici indagati per omicidio colposo

Concluse le indagini sulla morte di Luigi Perrone, detenuto di 56 anni, deceduto il 18 settembre nel carcere napoletano: indagati i due medici che erano in servizio.
A cura di Valerio Papadia
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Immagine di repertorio
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Si sono concluse le indagini della Procura di Napoli sulla morte di Luigi Perrone, 56 anni, detenuto nel carcere di Poggioreale e morto a causa di un infarto, proprio nella casa circondariale partenopea, il 18 settembre del 2022. I due medici in servizio nel carcere il 17 e il 18 settembre sono indagati per omicidio colposo: nei loro confronti, il sostituto procuratore Francesca Falconi ha inviato un avviso di chiusura delle indagini.

I due medici non si sarebbero accorti dell'infarto del detenuto

Stando a quanto è emerso dalla perizia effettuata dagli esperti nominati dalla Procura, i due medici non si sarebbero accorti che Luigi Perrone avesse un infarto in corso, nonostante ne manifestasse tutti i sintomi. I due medici hanno somministrato al 56enne farmaci per tenere sotto controllo la nausea e alcuni antinfiammatori, ma non avrebbero svolto esami necessari in questi casi, come un elettrocardiogramma e un prelievo enzimatico, determinanti per svelare l'infarto.

Subito dopo la morte del detenuto 56enne, lo scorso 18 settembre, la Procura di Napoli aprì una inchiesta. Dubbi sulla condotta dei medici vennero espressi anche da Samuele Ciambriello, garante dei detenuti in Campania. "Mi hanno raccontato dei suoi dolori. Dolori al braccio, da giorni. Ma anche vomito, interventi fatti dal medico di turno in nottata. Ma perché non è stato chiamato il 118, visto che erano tutti sintomi di un pre-infarto?" aveva detto Ciambriello.

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