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Detenuto in semilibertà sequestrato per droga non pagata, tornato in carcere coi segni del pestaggio

La Guardia di Finanza di Napoli ha arrestato 16 persone, ritenute inquadrate in 4 distinti gruppi di broker della droga con ramificazioni anche all’estero.
A cura di Nico Falco
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immagine di repertorio
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Un detenuto, in regime di semilibertà, era stato sequestrato e picchiato per un debito di droga non pagato, ed era tornato in carcere con evidenti segni delle lesioni sul viso. La circostanza emerge dall'indagine del Nucleo Pef della Guardia di Finanza di Napoli che oggi ha arrestato 16 persone, ritenute legate a quattro distinti gruppi criminali specializzati nel traffico di stupefacenti; si tratterebbe di organizzazioni di broker degli stupefacenti, che lavoravano a stretto contatto con la malavita organizzata locale, ma non inquadrate nei clan.

Sgominati 4 gruppi di broker della droga, 16 arresti

Dei 16 indagati destinatari dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere richiesta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ed emessa dal gip, 13 sono del Napoletano, uno è calabrese e gli ultimi due provengono da Paesi dell'Ex Jugoslavia. Durante le indagini sono stati sequestrati oltre 300 chili di hashish, 36 chili di cocaina e oltre 400mila euro in contanti. Secondo le ricostruzioni dei Finanzieri i quattro gruppi erano ben distinti, pur occupandosi dello stesso "settore".

Il primo, operativo tra Napoli e provincia e con ramificazioni a Crotone, avrebbe commercializzato grosse partite di stupefacenti a clienti campani e calabresi. Il secondo, operativo a Napoli e provincia, con ramificazioni in varie regioni italiane (in particolare l'Emilia-Romagna), avrebbe distribuito la droga anche alla prima organizzazione. Il terzo avrebbe importato stupefacenti dalla Spagna, destinandola soprattutto al mercato irpino. Il quarto, con base operativa a Giugliano in Campania, avrebbe venduto la droga ad un altro gruppo criminale attivo nel Vesuviano.

Detenuto in semilibertà sequestrato per debito di droga

I finanzieri hanno ricostruito anche il sequestro a scopo estorsivo di un uomo, che all'epoca era sottoposto al regime di semilibertà e doveva quindi tornare in carcere la sera, per un debito di 7mila euro relativo ad una partita di droga non pagata precedentemente.

La vittima venne picchiata e vennero poi contattati moglie e fratello. L'uomo venne poi rilasciato, presumibilmente in seguito alle rassicurazioni dei familiari sul pagamento, e tornò in cella coi segni del pestaggio sul volto.

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