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Detenuto gestiva la droga dentro e fuori dal carcere a Salerno, i soldi investiti in auto di lusso e negozi

Scattati 16 arresti a Salerno: il gruppo avrebbe spacciato droga nel carcere di Fuorni e in diversi comuni del Salernitano; tra gli arrestati un agente della Penitenziaria.
A cura di Nico Falco
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Sedici persone sono finite in manette a Salerno, ritenute parte di un gruppo che portava all'interno del carcere di Fuorni droga e cellulari; le misure cautelari arrivano al termine delle indagini coordinate dalla Procura di Salerno che hanno portato all'iscrizione di 31 indagati. Per 9 degli arrestati è stato disposto il carcere, per gli altri 7 i domiciliari; tra i destinatari c'è anche l'agente della Penitenziaria che, vistosi scoperto, per guadagnare la fuga puntò la pistola di ordinanza contro le forze dell'ordine e venne successivamente arrestato dalla Guardia di Finanza a Battipaglia.

Droga e telefoni in carcere, arrestato anche agente penitenziario

Le indagini sono state svolte dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Salerno e dal Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, col supporto del gruppo Mezzi Tecnici dello Scico; ai 31 indagati vengono contestati, a vario titolo, oltre ai reati in materia di stupefacenti, anche diversi episodi corruttivi, l'estorsione, la vendita di un'arma modificata, il riciclaggio e l'autoriciclaggio dei proventi illeciti. Il poliziotto venne arrestato lo scorso 21 dicembre, con l'accusa di avere favorito l'introduzione in carcere di droga e telefonini in cambio di denaro.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti la figura cruciale dell'organizzazione sarebbe un detenuto vicino al clan "De Feo di Bellizzi, che tra l'agosto 2022 e il febbraio 2023 sarebbe stato a capo di una organizzazione, composta da altri detenuti e da persone operanti all'esterno del carcere; attraverso una rete di sodali, il gruppo avrebbe controllato anche alcune piazze di spaccio tra Bellizzi, Montecorvino Pugliano e Battipaglia.

I componenti del gruppo avrebbero avuto ruoli ben definiti: alcuni si sarebbero occupati di acquistare la droga, altri avrebbero pensato a telefoni e relative sim, altri ancora avrebbero gestito le carte prepagate intestate a familiari di detenuti; tra gli episodi ricostruiti anche la vendita di un'arma modificata e una spedizione punitiva verso un uomo che non rispettava le decisioni del capo della banda.

I soldi della droga per comprare negozi e auto di lusso

Gli investigatori hanno documentato l'ingresso in carcere di droga per oltre 50mila euro; le dosi sarebbero state pagate sulle carte prepagate e i soldi sarebbero stati prelevati e messi nuovamente a disposizione dell'organizzazione; per la vendita il gruppo si sarebbe servito di detenuti "lavoranti", con maggiore libertà di movimento nel carcere, che avrebbero trasportato la droga nelle varie sezioni in cambio di dosi per uso personale.

Il denaro proveniente dallo spaccio sarebbe stato usato in parte per acquistare altro stupefacente da vendere, ma anche per acquisire beni e attività commerciali: sotto sequestro sono finiti un centro estetico a Bellizzi (Salerno) e un'automobile di grossa cilindrata.

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