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Detenuto di 28 anni napoletano trovato impiccato nel carcere di Poggioreale: “Terribile tragedia”

Detenuto 28enne del Napoletano morto suicida nel carcere di Poggioreale. Il sottosegretario Ferrante: “Terribile tragedia”. L’Ordine dei Medici: “Bisogna migliorare le condizioni di vita nelle carceri”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Un detenuto di 28 anni napoletano è stato ritrovato impiccato nel carcere di Poggioreale a Napoli. È il quarto detenuto a togliersi la vita nel 2024 nell'istituto penale partenopeo, l'undicesimo in tutta la regione Campania. A denunciare l'accaduto è Samuele Ciambriello, Garante dei Detenuti della Campania. "Il sistema penitenziario – dice Ciambriello – è sull'orlo del baratro, una strage continua ma la politica tace ed è assente. Nessun argine da provvedimenti governativi o parlamentari, solo populismo mediatico e penale anche contro la dignità delle persone detenute, dei diversamente liberi. Celle sovraffollate e tensione alle stelle, condizioni difficili che favoriscono atti di autolesionismo, scioperi della fame, scioperi sanitari. Nessun commento pubblico sui suicidi di Stato, che interrogano anche l'opinione pubblica".

"Sono 81 in tutta Italia – prosegue Ciambriello – con il carcere di Prato e quello di Poggioreale al primo posto per numero di detenuti che si sono tolti la vita. Dall'inizio dell'anno ad oggi  sono 1.842 i tentativi di suicidio, 11.503 gli atti di autolesionismo. Tra gli 81 detenuti che si sono suicidati l'età media è di 40 anni, tra questi 8 avevano un'età compresa tra i 18 e 25 anni. Ci sono omissioni di Stato, questi suicidi e gli atti di autolesionismo e le proteste rilevano un quadro inquietante che è sotto gli occhi di tutti. Indignarsi non basta più".

Il sottosegretario Ferrante: "Terribile tragedia"

Sulla vicenda interviene Tullio Ferrante, sottosegretario di Stato al Mit e deputato di Forza Italia:

"Esprimo il mio cordoglio per il suicidio del giovane detenuto nel carcere di Poggioreale. Una terribile tragedia che deve richiamare l'attenzione di tutti sulle condizioni carcerarie. Negli scorsi mesi, il Governo è già intervenuto per mettere in campo misure urgenti per garantire i diritti dei detenuti, restituire loro dignità e mettere al centro la dimensione umana. Con il dl Carceri abbiamo istituito la figura del Commissario straordinario per l'edilizia penitenziaria, promuovendo anche le misure alternative alla detenzione e stabilendo l'assunzione di 1.000 nuovi agenti. Misure di civiltà giuridica, che consentono di affrontare con più efficacia il tema del sovraffollamento carcerario. Come Forza Italia abbiamo anche promosso un tour nelle carceri, allo scopo di proporre ulteriori interventi per migliorare la condizione dei detenuti e assicurare la funzione rieducativa della pena. Continueremo a lavorare con il massimo impegno per affrontare questa vera e propria emergenza che il Paese si trascina ormai da troppi anni".

Ordine Medici Napoli: "Ennesimo suicidio è ferita aperta"

L'ennesimo suicidio all'interno delle mura del penitenziario napoletano ha scosso la cittadinanza e le istituzioni. Anche l'Ordine dei Medici di Napoli, guidato dal presidente Bruno Zuccarelli, ha deciso di intervenire sulle condizioni di vita dei detenuti all'interno del carcere di Poggioreale:

"Le condizioni in cui i detenuti del carcere di Poggioreale sono costretti a vivere sono una ferita aperta per tutti noi e una mortificazione della vita umana. Sovraffollamento, mancanza di igiene, strutture fatiscenti e condizioni che annientano la dignità non possono essere ignorati o tollerati. La situazione dell'assistenza sanitaria all'interno degli istituti penitenziari italiani, a partire da Poggioreale, in particolare per quanto riguarda il supporto psicologico e psichiatrico ai detenuti è a dir poco carente. Una condizione che di fatto nega l'applicazione dell'articolo 33 della Costituzione nei confronti dei detenuti, oltre a rappresentare un serio problema per la salute pubblica e la sicurezza. Le carceri ospitano un numero crescente di individui con problemi di tossicodipendenza e disturbi mentali, spesso aggravati dalle condizioni di detenzione, dall'isolamento sociale e dallo stress emotivo. L'assenza di un adeguato supporto psicologico e psichiatrico contribuisce ad aumentare il rischio di suicidi, autolesionismo, e difficoltà nella riabilitazione e reinserimento sociale".

E conclude:

"Non possiamo più restare a guardare mentre altre vite si spengono. I continui suicidi tra i detenuti non sono semplici tragedie isolate: sono il grido disperato di chi è stato abbandonato da un sistema che dovrebbe garantire giustizia e rieducazione, non disperazione. È nostro dovere morale e civile agire. Le istituzioni, la società civile e ognuno di noi devono impegnarsi per una riforma radicale del sistema, perché le condizioni che si vivono a Napoli sono le stesse di molte altre carceri in Italia. Poggioreale è il simbolo di un fallimento che non possiamo più permetterci di ignorare. Restare in silenzio equivale a essere complici. I diritti umani non sono un privilegio, ma un diritto inviolabile anche per chi ha sbagliato. Un cambiamento è necessario e deve avvenire ora".

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