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Detenuto accoltellato alla gola con un pugnale rudimentale a Bellizzi: è in gravi condizioni

Rissa tra detenuti al carcere di Bellizzi di Avellino. Un marocchino ha colpito alla gola un altro detenuto romeno, con un coltello rudimentale ricavato da delle lamette da barba montate su uno spazzolino da denti, mandandolo in ospedale in codice rosso. Coinvolto nella colluttazione anche un terzo detenuto italiano. Denuncia del Sappe.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Rissa tra detenuti al carcere di Bellizzi di Avellino. Un uomo di nazionalità marocchina ha colpito alla gola un altro detenuto, di origine romena, con un coltello rudimentale ricavato da delle lamette da barba montate su uno spazzolino da denti, mandandolo in ospedale in codice rosso. Coinvolto nella colluttazione anche un terzo detenuto italiano. A denunciare l'accaduto, che sarebbe avvenuto nel pomeriggio di ieri, è il sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe: “Solo il provvidenziale intervento della Polizia penitenziaria – riferisce il sindacato – che ha provveduto a bloccare l'aggressore e a trasferire con urgenza il ferito in ospedale, ha impedito il peggio. Il detenuto è stato ricoverato al "Moscati" di Avellino in codice rosso”.

La violenta rissa tra tre detenuti, di tre nazionalità diverse, marocchina, italiana e romena, all'interno del carcere di Bellizzi di Avellino, sarebbe scoppiata, secondo le prime ricostruzioni, nel tardo pomeriggio di ieri. Ancora da chiarire la dinamica di quanto accaduto, così come le motivazioni che potrebbero aver innescato la rissa tra i tre detenuti di nazionalità marocchina, italiana e romena. Da tempo, ormai, il sindacato autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe ha acceso i riflettori sulle condizioni difficili che si vivono all'interno delle carceri, chiedendo l'intervento delle istituzioni per migliorare la sicurezza anche per gli agenti della polizia penitenziaria nonché per i detenuti. Troppo spesso, infatti, si assiste a fenomeni di violenza che coinvolgono purtroppo i detenuti. Da qui, gli appelli del sindacato a tenere alta la soglia di attenzione.

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