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Detenuti aprono una pizzeria nel carcere di Poggioreale: nasce la “Brigata Caterina”

Nasce in carcere la “Brigata Caterina”, una pizzeria interna alla struttura di Poggioreale e gestita interamente dai detenuti. Grazie al patrocinio del ministero, nei prossimi mesi partiranno anche corsi di formazione: l’obiettivo è dare un’opportunità lavorativa a chi uscirà dal carcere. “Ci auguriamo che questo progetto abbia successo e possa da aprire la strada a molti altri” ha detto Francesco Emilio Borrelli, consigliere regionale dei Verdi.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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[Foto di Francesco Emilio Borrelli]
[Foto di Francesco Emilio Borrelli]

Una pizzeria all'interno del carcere napoletano di Poggioreale: l'iniziativa, nata dalla collaborazione tra il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria interno al Ministero della Giustizia e la Diocesi di Napoli, e finanziato dalla Cassa delle Ammende, è in fase di sperimentazione. Il secondo passaggio sarà infatti la realizzazione di una pizzeria all'esterno del carcere, in un locale messo a disposizione dalla chiesa di Napoli. Per la circostanza, è stato scelto come locale quella che fu la chiesa di Santa Caterina al Pallonetto di Santa Chiara, da cui il nome di "Brigata Caterina".

Il progetto permetterà ai detenuti ancora in carcere di poter imparare un mestiere, nella fattispecie quello di pizzaiolo, e potersi dunque reinserire nel mondo del lavoro una volta scontata la propria pena. La fase di formazione vera e propria inizierà a settembre: nel carcere, il laboratorio artigianale produrrà pizza e fritti, che saranno poi consumate all'interno della struttura penitenziaria. "Si tratta di un progetto molto importante, la rieducazione e la riabilitazione dei detenuti passa attraverso l’impegno sociale ed il lavoro, senza di essi è molto facile ricadere nell'illegalità e nel sistema criminale", ha commentato il consigliere regionale dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli, "Bisogna dare a tutti quelli che meritano e dimostrano di volersi riabilitare una seconda opportunità ed i mezzi appropriati per poter affrontare la vita in una maniera diversa, che passa per il rispetto delle leggi, il lavoro e l’impegno sul territorio. Ci auguriamo che questo progetto abbia successo e possa da aprire la strada a molti altri", ha concluso ancora il consigliere del Sole che Ride.

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