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Detenuta fugge dalla grate delle finestre del reparto, poliziotti sventano evasione al carcere di Secondigliano

La denuncia del sindacato di polizia penitenziaria Sappe: “Sventato clamoroso tentativo di evasione, quegli agenti vanno ricompensati. Ma struttura inadeguata”
A cura di Pierluigi Frattasi
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Immagine di repertorio
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Una detenuta cubana sarebbe riuscita ad infilarsi tra le grate delle finestre del reparto del carcere di Secondigliano e a darsi alla fuga, fino ad arrivare alla block house, una delle ultime postazioni prima di uscire all’esterno. Ma il tentativo di evasione è stato sventato dagli agenti della Polizia Penitenziaria che sono riusciti a bloccare la donna in extremis. “Vanno ricompensati – afferma il sindacato Sappe – ma quella struttura è inadeguata per le donne”.

La denuncia del sindacato Sappe

L'episodio, secondo quanto denunciato dal Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, è avvenuto nella serata di ieri, giovedì 29 agosto 2024. “Una detenuta – scrivono Raffaele Munno e Donato Vaia, rispettivamente vicesegretario per la Campania e delegato del Sappe – ha tentato di evadere dal carcere di Secondigliano, ma l’attenta vigilanza della Polizia Penitenziaria ha scongiurato il compimento del grave evento”.

La detenuta cubana, secondi i sindacalisti, era ristretta nel carcere dell'area nord di Napoli, quando avrebbe tentato di evadere dal carcere. La donna sarebbe “riuscita a passare dalle grate delle finestre del Reparto fino ad arrivare al block house, tra le ultime postazioni prima di giungere all’esterno”. Qui, però, sarebbe stata bloccata dalla polizia penitenziaria.

Il Sappe, in una nota, ha affermato:

"Ottimo intervento della Polizia Penitenziaria che ha evidenziato la professionalità ed il senso del dovere con cui espleta il suo servizio. Al ministero chiediamo di prevedere una ricompensa ai poliziotti che sono stati parte attiva nello sventare l’evasione”. “Ma la cosa grave”, denuncia il segretario regionale Tiziana Guacci, “è che il SAPPE ha denunciato centinaia di volte al Provveditore che la struttura non è idonea a contenere donne ed invece non è stato fatto nulla. In più, la significativa carenza di personale e di sottoufficiali ricade inevitabilmente sull’organizzazione del lavoro.

Donato Capece, segretario generale del Sappe, ha dichiarato:

"Solamente grazie ai poliziotti penitenziari è stato possibile sventare la clamorosa fuga alla detenuta. I nostri Agenti sono stati bravissimi a fermare la fuggitiva. Una cosa grave, che poteva creare ulteriori seri problemi alla sicurezza e all’incolumità dei poliziotti, dei detenuti, dei cittadini. La grave vicenda porta alla luce le priorità della sicurezza (spesso trascurate) con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria”.

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