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Denunciano il furto dello scooter e lo usano per fare rapine tra Napoli e provincia: 7 colpi in un mese

Nuove accuse per un 27enne e un 47enne già finiti in manette a marzo: sono ritenuti responsabili di 7 raid tra Napoli e provincia tra febbraio e marzo 2024.
A cura di Nico Falco
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Immagine di repertorio
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Probabilmente temevano che il loro scooter venisse individuato, forse registrato dalle telecamere, e così avevano pensato a una stratagemma: prima di passare all'azione si erano presentati alle forze dell'ordine e ne avevano denunciato il furto. Espediente che è, però, valso per loro anche un'altra accusa: oltre che di rapina pluriaggravata e di porto e detenzione di armi, dovranno rispondere, a vario titolo, anche di simulazione di reato. Protagonisti un 47enne e un 27enne napoletani, destinatari di una ordinanza di applicazione della misura cautelare in carcere emessa dal gip di Napoli su richiesta della Procura.

Il provvedimento è stato eseguito questa mattina, 29 luglio, dalla Polizia di Stato, presso la casa circondariale di Poggioreale, dove il 47enne e il 27enne si trovano detenuti in seguito all'arresto dello scorso 16 marzo, quando la Polizia li bloccò sulla statale 162 nei pressi dello svincolo di Casoria dopo una rapina ai danni di un centro scommesse di Baiano (Avellino).

Secondo le accuse i due si sarebbero resi responsabili di cinque rapine consumate e due tentate ai danni di centri scommesse (uno dei quali, in via Volpicella, assaltato due volte in pochi giorni) ma anche di un supermercato e di un bar; in quest'ultimo caso il bottino era stato di oltre 30mila euro, mentre negli altri di diverse migliaia di euro ciascuno. I raid risalgono al periodo tra il 5 febbraio e il 14 marzo 2024, sono stati consumati tutti con le stesse modalità tra i quartieri napoletani di San Giovanni a Teduccio, Barra e Ponticelli e nei limitrofi comuni di San Giorgio a Cremano e Sant'Anastasia; ad agire erano due rapinatori, che facevano irruzione col volto travisato e armati di pistola.

Le indagini sono state svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli, coordinata dalla Procura locale; gli investigatori hanno ascoltato le vittime e, attraverso le telecamere e i lettori di targa, hanno analizzato il transito dei veicoli di volta in volta utilizzati dai criminali. Proprio uno di questi, un ciclomotore usato per diversi raid, è risultato essere intestato ad uno dei due sospettati, e dagli accertamenti è venuto fuori che era stata presentata una denuncia per furto.

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