Delitto di Avellino, la moglie di Aldo Gioia: “Giovanni Limata ossessionato da Elena”
Un rapporto "complicato" quello tra Aldo Gioia, l'uomo ucciso ad Avellino, e Giovanni Limata, il fidanzato della figlia che assieme a lei è imputato per la sua morte. Lo ha spiegato Lina Ferraiolo, moglie di Aldo Gioia, in aula quest'oggi durante l'udienza odierna presso il Tribunale di Avellino nella quale ha deposto assieme al medico legale e all'altra figlia, Emilia. Il processo per la morte di Aldo Gioia va avanti: e il quadro nei confronti dei due giovani pare aggravarsi sempre più.
Giovanni sarebbe stato, spiega la donna, "ossessionato da Elena", con la giovane che non riusciva a staccarsi da lui. La madre della giovane ha anche spiegato che in passato vi era stato un episodio di violenza nei confronti della figlia, con Giovanni che l'avrebbe colpita con uno schiaffo. "Avevamo anche pensato di denunciarlo, perché ci minacciava via messaggi", ha spiegato ancora la donna, difesa dall'avvocato Livia Rossi. La donna ha anche spiegato che il giovane ha inviato una lettera nei giorni scorsi in cui spiegava che non aveva intenzione di uccidere anche lei e l'altra figlia: una ipotesi che invece sarebbe emerse dalle analisi dei telefonini dei due giovani accusati della morte di Aldo Gioia.
Nell'udienza di oggi ha parlato anche il medico legale Carmen Sementa, che ha spiegato come sul corpo di Aldo Gioia siano state trovate "quattordici lesioni riconducibili ad arma da taglio". Quattro di queste erano ad un braccio, probabilmente alzato per difendersi: le altre dieci erano invece tra gli arti superiori e inferiori, con alcune di esse che hanno reciso radio e metacarpo. Ferite che sarebbero state fatali ed inferte proprio da Giovanni Limata. Il processo ai due giovani amanti di Avellino va avanti.