Delitto di Avellino, gli avvocati di Elena: “Sta male, non riesce a parlare e chiede della mamma”
Primi colloqui in carcere tra Elena Gioia e i suoi legali, gli avvocati Vanni Cerino e Fabrizio D'Urso. La diciottenne si trova nel carcere di Bellizzi Irpino con l'accusa di omicidio in concorso con l'aggravante della premeditazione nei confronti del padre Aldo, e rischia l'ergastolo assieme al fidanzato Giovanni Limata, 23 anni di Cervinara. "Elena sta male, chiede della madre: è provata, non riesce neanche a parlare", hanno spiegato i legali della giovane ai cronisti che hanno atteso la fine del colloquio.
I legali raccontano di una Elena particolarmente provata, in isolamento per le misure di contenimento per scongiurare eventuali contagi di Coronavirus, e che da qualche giorno ha dovuto ricevere dei sedativi per il suo stato di salute. Provata al punto tale che gli avvocati potrebbero rinunciare l'udienza del Riesame, fissata a lunedì 3 maggio, proprio per le condizioni della ragazza. Non è escluso che possa arrivare anche la richiesta di trasferimento della giovane in un'altra struttura.
Sempre in mattinata, anche il legale di Giovanni Limata, l'avvocato Mario Villani, è stato nel carcere di Bellizzi Irpino per ascoltare il giovane. Anche lui ha raccontato di un Giovanni "molto provato, chiede di Elena e dei suoi genitori. Stiamo cercando di capire cosa sia successo", ha spiegato ai cronisti Villani, "e soprattutto di guardare al pregresso di entrambi. Dobbiamo tenere conto dei contesti familiari e, al di là di quanto accaduto, dobbiamo cercare di dare a entrambi una opportunità di vita. Capisco il dolore della famiglia Gioia, ma anche la sua famiglia in questo momento sta vivendo un dramma".