Delitto di Avellino, Giovanni aveva confessato a un’amica: “Ucciderò per amore”
Emergono nuovi sviluppi sul delitto di Avellino, l'omicidio di Aldo Gioia, 53 anni, massacrato con 14 coltellate nella sua casa da Giovanni Limata, 23 anni, con la complicità della figlia, Elena Gioia, 18 anni. Un assassinio premeditato, una possibile strage, dal momento che Elena e Giovanni avevano pianificato di uccidere anche la madre e la sorella, che fortunatamente si sono salvate, perché tutta la famiglia si opponeva a quella relazione. Dalle chat contenute nei cellulari dei due ragazzi, emerge che Giovanni avrebbe confessato il delitto, prima di metterlo in pratica, anche ad un'amica. "Mi ha chiesto di eliminare la sua famiglia" confessa Giovanni Limata in una chat con l'amica. "Quanto può essere brutto innamorarsi di una persona?" chiede poi alla ragazza, facendo capire di voler compiere il delitto perché Elena, colei di cui è innamorato, gliel'aveva chiesto.
L'omicidio di Aldo Gioia
La vicenda di Avellino non può non far tornare alla mente il delitto di Novi Ligure, quando Erika e Omar uccisero a coltellate la madre e il fratellino di lei, il 21 febbraio del 2021. Nel caso di Avellino, sarebbe stato soltanto Giovanni Limata l'esecutore materiale del delitto, un delitto però premeditato e orchestrato anche da Elena, come hanno dimostrato ancora una volta le chat tra i due ragazzi. Il 23 aprile, Giovanni si sarebbe introdotto nell'appartamento del centro di Avellino in cui vive la famiglia Gioia: Aldo si trovava sul divano, ed è lì che è stato colpito dalle 14 coltellate. Le sue urla disperate di dolore hanno allertato la moglie e l'altra figlia, che sono così riuscite a mettersi in salvo.