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Covid 19

Decreto quarantena Covid, per De Luca le misure del governo sono insufficienti: “Serve lockdown per i no-vax”

Il presidente della Regione Campania anche stavolta non è d’accordo con un decreto del governo sulla pandemia da Covid-19: “Si prosegue con mezze misure e confusione ingestibile”.
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L'opinione del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca sul decreto quarantene e sui provvedimenti di fine anno del governo Draghi per la nuova ondata di contagi Covid-19 era così scontata da «non essere quotata», come si dice nel gergo degli scommettitori. Ovviamente il presidente campano giudica negativamente le decisioni dell'Esecutivo guidato da Mario Draghi, etichettandole come «misure del tutto insufficienti». Ecco cosa ha detto stamane, interpellato dai giornalisti:

Al di là delle misure relative a tamponi e tempi di quarantena che prendono atto della realtà di fatto, le misure del Governo per l'emergenza Covid appaiono del tutto insufficienti. Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso, e contemporaneamente, di una confusione indescrivibile, ingestibile e incontrollabile.

L'analisi del governatore campano, quasi mai in linea coi provvedimenti governativi da due anni a questa parte, sia sotto il governo di Giuseppe Conte che con Draghi, parte dal presupposto che sarebbero necessarie misure ancora più stringenti, vale a dire «l’obbligatorietà della vaccinazione, o, comunque, un lockdown per i novax lungo, serio e controllato».

Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso, e contemporaneamente, di una confusione indescrivibile, ingestibile e incontrollabile. Dopo un analogo atteggiamento a fine novembre, anche oggi si decide di rendere esecutivi i provvedimenti fra 15 giorni. È proprio inevitabile questa irresponsabile perdita di tempo? La Campania è la regione più alta densità abitativa e perciò a più alto rischio. Non si riscontrano decisioni utili e ragionevoli per frenare il contagio, senza penalizzare né i vaccinati né l’economia.

Sul fronte dei ricoveri spiega:

È vero che l’enorme crescita dei positivi non si traduce automaticamente in ricoveri ospedalieri. Ma c’è un punto limite oltre il quale la quantità di contagi può portare al collasso degli ospedali. Già registriamo questa tendenza, soprattutto perché il personale a disposizione è inferiore a quello di un anno fa. Ricordo, inoltre, che un anno fa, per fronteggiare l’emergenza si decisero chiusure drammatiche di reparti ordinari. È questa la prospettiva che dobbiamo scongiurare oggi.

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La nuova mappa dell’Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) posiziona la Campania in rosso scuro, quella a rischio più alto di contrarre il Covid per i visitatori. Ieri il bollettino dell'Unità di crisi regionale segnava un nuovo record negativo:  9.802 i nuovi casi positivi, con tasso di positività a quota 8,8% e un nuovo incremento di ricoveri: +55 in 24 ore.

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