De Magistris sui vaccini Covid: “Siamo cavie, non sappiamo cosa ci siamo iniettati nel braccio”
«Premesso che siamo cavie, non sapremo se non tra qualche anno cosa ci siamo messi nel braccio, questo è evidente perché la sperimentazione è stata fatta per poco tempo». Luigi De Magistris, sindaco uscente di Napoli, ne spara un'altra sul Covid. Dopo aver bocciato Immuni e dichiarato che le mascherine all'aperto «non fanno bene» oggi a Tagadà, su La7, ha messo in dubbio la sicurezza dei vaccini anti-Covid19 sul lungo periodo.
Lo ha fatto con un doppio salto carpiato argomentativo, contraddicendosi nel giro di una sola frase. Cosa ha detto DeMa sui vaccini? Interpellato da Tiziana Panella il due volte sindaco di Napoli, oggi candidato alla presidenza della Regione Calabria ha dichiarato che «siamo tutti cavie» e che solo tra qualche anno «sapremo cosa ci siamo messi nel braccio», intendendo che ci potrebbero essere degli effetti avversi a lungo termine per coloro cui è stato somministrato vaccino Covid, prodotto – lo ricordiamo – con due tecnologie, la prima a vettore adenovirus (AstraZeneca e Johnson), la seconda a vettore mRna (Pfizer e Moderna).
Nella stessa frase De Magistris dice però al tempo stesso il contrario di quanto affermato prima. Ovvero: «Non ci si può inventare, come fa Vincenzo De Luca, medico o ricercatore. Ma bisogna affidarsi ai medici e ai ricercatori, sperando che ci sia una comunicazione più efficace». Ordunque, secondo l'ex pm di Why Not, della scienza ci si può fidare o no?