È ingiusto gettare addosso a Luigi De Magistris l'intera croce del disastro dello smaltimento rifiuti a Napoli, un andazzo che va avanti dagli anni Ottanta. Ma possiamo imputargli due cose: la prima è di non aver risolto niente. Niente. Differenziata bassa, strade sporche, tutto lo smaltimento è affidato a inceneritore di Acerra o spedizione di munnezza via nave all'estero, altro che promesse di "rifiuti zero".
La seconda cosa che va imputata all'ex pm oggi in fuga da Napoli per un posto nel consiglio regionale della Calabria, è di essersi venduto una città che invece non è come lui dice. Napoli non solo è sporca, ma paga una tassa rifiuti altissima. Ora l'eredità che Luigi De Magistris lascerà al prossimo sindaco di Napoli sarà quella di un ennesimo salasso per la Tari, la tassa rifiuti.
Come Fanpage.it ha reso noto ieri, spulciando attentamente le carte del bilancio comunale, arriverà il conguaglio della tassa sulla spazzatura nella prossima bolletta per i cittadini napoletani. Oltre 9 milioni e mezzo di euro di adeguamenti per arretrati dal 2018, che si pagheranno a partire dall’anno prossimo, spalmati sulle bollette e per i successivi tre anni.
Insomma, chi paga pagherà di più. Chi non paga continuerà a fare i fatti propri e a ridere di noi. I poveri fessi sempre pronti a pagare per essere in regola. Che dire? Grazie assai.