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De Luca: “In Campania non c’è la zona rossa, è rosée. Gli ispettori? Una cialtronata

“Ma quale zona rossa, perché in Campania abbiamo la zona rossa? Abbiamo la zona roseé”. Vincenzo De Luca durante la sua consueta diretta Facebook del venerdì pomeriggio ridicolizza la zona rossa Covid, ovvero la classificazione imposta dal dpcm del governo: “Sono arrivati degli ispettori in Campania, un’altra cialtronata tutta propagandistica”.
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«Ma quale zona rossa, perché in Campania abbiamo la zona rossa? Abbiamo la zona roseé, fiorin fiorello l'amore è bello vicino a te…». Vincenzo De Luca ridicolizza la zona rossa Covid, ovvero la classificazione imposta dal dpcm del governo.

Secondo il presidente della Regione Campania, che parla nella sua consueta diretta video social del venerdì, quindi non ci sarebbero controlli, soprattutto per quel che riguarda i confini tra città e tra province – gli spostamenti del genere sono inibiti. «C'era mezza Italia che se non si faceva la zona rossa in Campania non dormiva la notte…» ironizza greve il presidente della Campania.

L'attacco sulla zona rossa disposta dal ministero della Salute guidato da Roberto Speranza è forte: «Sono arrivati degli ispettori in Campania, un'altra cialtronata tutta propagandistica, che serviva, come la zona rossa, a parare l'onda di sciacallaggio politico mediatico. Bisognava far finta di mettere qualcosa insieme e ancora oggi – ha sottolineato De Luca – la Regione non è a conoscenza delle relazioni degli ispettori. Sono sui giornali ma noi non ne siano stati informati».

Sul fronte dei medici che mancano nel sistema sanitario regionale, De Luca spiega gli esiti del bando voluto dalla Protezione civile nazionale. E nemmeno in questo caso risparmia polemiche: secondo il politico salernitano lo spot televisivo (un fotogramma fisso con un testo) trasmesso dalla Rai per reclutare medici sarebbe stato troppo drammatico.

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A tal proposito dice De Luca:

 "Ci servivano anestesisti, infettivologi e pneumologi. C'è stato un bando. La Protezione civile ha fatto uno spot che sembrava lo spot di Emergency per pubblicizzare il bando, è stata una pubblicità un po' sgradevole. Ha finito per drammatizzare una situazione. Comunque, stiamo facendo le verifiche, hanno risposto 157 medici, alcune rinunce sono fisiologiche. Questo è un bel passo in avanti che facciamo, nel senso che incominciamo a rendere operativi i posti di terapia intensiva aggiuntivi. Se abbiamo conferma dell'80% dei medici che hanno partecipato al bando, abbiamo risolto l'80% dei problemi".

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