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De Luca sul no al terzo mandato: “Imbecillità italiana, se sei idiota anche uno è troppo”

Vincenzo De Luca sull’ipotesi terzo mandato: “Perché autolimitarci? Può essere eccessivo anche un solo mandato se sei un’idiota”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Vincenzo De Luca torna a parlare del terzo mandato come Presidente della Regione Campania. Dopo il "no" che la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein ha già ribadito più volte che il limite dei due mandati è da considerarsi intrinsecamente applicabile. La legge nazionale, dal canto suo, è parzialmente chiara: il limite c'è, ma secondo alcune interpretazioni, la legge nazionale più che vietare un terzo mandato "chiede" alle regioni di inserirlo nelle proprie leggi elettorali. Cosa che alcune regioni hanno fatto, ma molte altre no. E tra queste c'è appunto la Campania.

E quest'oggi Vincenzo De Luca, tornato ad affrontare l'argomento (per lui, attualmente al secondo mandato consecutivo, sarebbe però la quarta candidatura: si era candidato anche nel 2005, venendo sconfitto da Stefano Caldoro; ha poi vinto le elezioni regionali del 2010 e del 2015) questa mattina durante l'evento organizzato da "Il Riformista" e tenutosi al Romeo Hotel di Napoli, ha spiegato che "il massimo della mia aspirazione per il futuro è innanzitutto una buona condizione di salute", ha scherzato con la platea, "per il resto teniamo aperti tutti gli scenari, perché autolimitarci? Questa del terzo mandato è un'altra delle imbecillità più grandi che abbiamo in Italia".

De Luca infatti ha spiegato come al momento si stia discutendo a livello nazionale "dell'elezione diretta del presidente del Consiglio, di dare parola ai cittadini, e poi sui presidenti di Regione la togliamo. Si può essere così dementi? Per me può essere eccessivo anche un solo mandato se sei un’idiota", è tornato a ironizzare, non senza polemica, il presidente della Regione Campania, "ma se devi completare un programma nell’interesse della comunità, chi deve decidere? Qualche anima morta a Roma o i cittadini campani? Io dico, sommessamente, i cittadini campani".

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