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De Luca spinge la ricandidatura: “In Regione non lascerò debiti a chi verrà…fra molti decenni”

Vincenzo De Luca all’assemblea di Coldiretti Campania lancia segnali sulla sua ricandidatura alla Regione Campania.
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«Io debiti non ne lascerò. Non ne lascerò a chi verrà…fra molti decenni». Vincenzo De Luca la pone come battuta ma ormai i segnali che lancia sono quotidiani e vanno oltre il suo libro appena uscito. Vuole ricandidarsi per la quarta volta (le ultime due ha vinto, nel 2010 fu battuto dal centrodestra) alla guida della Regione Campania. Sarà necessario un cambiamento alla legge regionale ma ci sta lavorando, insieme a quel Partito Democratico che in Campania cerca quasi di eterodirigere e sul fronte nazionale attacca a palle incatenate ogni giorno.

«Fra molti decenni», dice in un lungo intervento – poco meno di un'ora – davanti all'assemblea regionale di Coldiretti e fa capire che non si farà da parte. C'è da dire che l'attuale presidente della giunta regionale conosce bene il settore agricolo: si occupava dei braccianti della Piana del Sele e dell'Agro nocerino-sarnese quando era delegato comunista, negli anni Settanta, poi da deputato è stato per due anni componente della XIII Commissione Agricoltura.

Dunque a parlare del comparto  ha vita facile, partendo col nome del ministero, oggi Agricoltura e sovranità alimentare:

A conferma della demenzialità di questo nostro Paese c'è perfino il titolo del Ministero. Una volta si chiamava semplicemente dell'Agricoltura, adesso ho dovuto imparare il nuovo titolo: Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e di un'altra cosa che non ricordo neanche. Siamo veramente alla stupidità assoluta. Non c'è un intervento economico, un'iniziativa, un tentativo di rinnovamento che non sia frustrato da un apparato burocratico demenziale.

Poi l'affondo sulla manovra finanziaria del governo Meloni:

La manovra di bilancio? Hanno fatto peggio della legge Fornero, volevano cambiarla e hanno aumentato ancora di più l'età pensionabile anche per le donne. Tutte le stupidaggini che hanno raccontato in campagna elettorale si sono rivelate stupidaggini.

In questa legge finanziaria non vedo francamente nulla. Per quanto riguarda la sanità ci hanno raccontato frottole, dalle cose scritte risulta un investimento di 3 miliardi di euro e comunicano che sono soldi che servono per abbattere le liste d'attesa. È un'altra mistificazione, servono per pagare i contratti per il personale medico e amministrativo, per recuperare l'aumento dei costi dell'energia che subiscono gli ospedali. Dovrebbero essere utilizzati anche per la medicina territoriale e per l'incremento salariale per medici e infermieri che stanno scappando dall'Italia.

Sinceramente non vedo nulla di positivo. Poi avevano annunciato un contributo a fondo perduto per gli asili nido per il secondo figlio ma è scomparso dal testo scritto. L'unica cosa certa è che c'è una riduzione del cuneo fiscale che significa altri 16 miliardi di euro di spesa pubblica nel nostro Paese. È qualcosa di sconcertante.

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