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De Luca, silenzio su Pd e Schlein e solidarietà a Meloni. Attacco a Carlo De Benedetti

De Luca durante la sua settimanale diretta social non fa cenno alla nuova segretaria del Partito Democratico Elly Schlein. Ma i suoi toni quando si parla di politica non sono concilianti.
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Si sono quasi incrociati, Vincenzo De Luca ed Elly Schlein, sui social media. Poco dopo le 14 la leader del Partito Democratico ha avviato una diretta Instagram dal suo profilo per rendere noti i componenti della sua segreteria e i dipartimenti, primo concreto atto da quando è stata eletta alle primarie di marzo. Alle 14.45, come ha ormai abituato da anni, De Luca ha fatto capolino on-line con la sua finta diretta (in realtà solitamente registrata verso mezzogiorno negli uffici del Genio Civile a Salerno).

Tra i nomi chiamati da Elly Schlein nella sua squadra, ci sono i napoletani Sandro Ruotolo, responsabile del dipartimento Informazione e Marco Sarracino, nominato responsabile ai temi Coesione territoriale, Sud e aree interne. Tutte persone che hanno detto no al De Luca-ter.

Oggi il monologo settimanale del presidente della Regione acquisiva particolare valore poiché ci si attendeva un cenno al partito, in un senso o nell'altro, dopo il commissariamento del Pd Campania, affidato ad Antonio Misiani e un alt secco all'ipotesi di terzo mandato e ricandidatura alle Elezioni Regionali 2025. De Luca a questo giro ha evitato il sarcasmo sulla neo-segretaria e più in generale sui vertici del partito, definiti nemmeno qualche giorno fa «arte povera».

Ma a cercarla, qualcosa c'è e non ha certo un tono conciliante. De Luca durante il soliloquio social ha espresso solidarietà a Giorgia Meloni. E perché la presidente del Consiglio ha beneficiato di questa espressione di vicinanza? Per un qualcosa avvenuto qualche giorno fa, durante un confronto tra la segretaria Pd e l'imprenditore ed editore 88enne Carlo De Benedetti. Quest'ultimo che si era lasciato andare ad una espressione, «dimostra demenza» duramente stigmatizzata nel mondo politico italiano.

De Luca mette il carico da cento:

Solidarietà a Meloni, offesa da un cafone arricchito che pensa di fare il rivoluzionario coi miliardi in tasca e ad una età abbastanza avanzata che dovrebbe suggerirgli equilibrio e civiltà anche nelle parole. Ma questa è l'Italia.

Il confronto tra Misiani e De Luca dovrebbe avvenire dopo Pasqua. «Se sono disponibile ad incontrare Misiani? Assolutamente sì. È un bell'uomo», aveva ironizzato De Luca qualche giorno fa. In campo non c'è solo la sua ricandidatura, ma anche il ruolo futuro per suo figlio, Piero De Luca, deputato Dem.

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