De Luca per Gaza: “Noi abbiamo solidarizzato con Israele ma non per atti di genocidio, non è tollerabile”
All'inizio della crisi mediorientale, con l'attacco di Hamas a Israele il 7 ottobre del 2023, la reazione della Regione Campania fu quella di esporre la bandiera dello Stato d'Israele per solidarietà contro il barbarico atto terroristico che portò all'uccisione d'oltre un migliaio di civili e militari israeliani e al rapimento di circa 250 persone.
Oggi, 1 marzo, durante la sua tradizionale diretta video del venerdì, Vincenzo De Luca, presidente dell'ente regionale, ha parole di tutt'altro tipo, all'indomani della strage di civili a Gaza, 100 palestinesi ammazzati durante la distribuzione degli aiuti umanitari. E rivolge un pensiero «alle popolazioni di Gaza che in questo momento stanno vivendo situazioni terribili, non tollerabili, sperando he tutti i paesi occidentali si decidano ad assumere una iniziativa forte da produrre un cessate li fuoco immediato».
Le esternazioni del presidente della Regione Campania sono molto dure: parla apertamente di «atti di genocidio». L'uso della parola genocidio (da dizionario: «metodica distruzione di un gruppo etnico, razziale o religioso») rispetto a quanto sta accadendo a Gaza da ottobre 2023 è fortemente contestato dallo Stato di Israele.
Più volte, in Italia, questa stessa parola, usata per definire la reazione di Israele contro Hamas a Gaza, è stata oggetto di polemiche politiche (si pensi, ad esempio, alla sortita del cantante Ghali al Festival di Sanremo). Che oggi la usi uno dei politici più in vista sui social in Italia potrebbe determinare ulteriori dibattiti (per usare un eufemismo)..
La Campania ha esposto la bandiera di Israele sul proprio edificio dopo l'aggressione barbara di Hamas. Allora abbiamo voluto esprimere solidarietà a Israele, ma non abbiamo esposto la bandiera di Israele per esprimere solidarietà agli atti di genocidio che sono in corso a Gaza per responsabilità di Israele.
Per il governatore quello che sta accadendo «sta facendo rinascere l'antisemitismo, per Israele, perché non sarà più sicuro, a meno che non si pensi di cancellare il popolo palestinese dalla faccia della terra».
E continua:
Siamo a 30mila morti, 20mila donne e bambini, massacrati. Vedere migliaia di bambini e di donne che rischiano di morire di fame è un pugno nello stomaco, non è tollerabile