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De Luca commenta l’autonomia differenziata: “Ora l’Italia è a rischio”

Il presidente della Regione parla della riforma sull’autonomia differenziata: “Il rischio concreto è che chi è ricco diventa più ricco, chi è povero sarà ancora più povero”.
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«Questa non è un'Italia più giusta né un'Italia più forte, è un'Italia a rischio». Così il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca commenta l'approvazione dell'autonomia differenziata stamane alla Camera. Contesta, De Luca, le parole con cui la premier Giorgia Meloni ha definito il Paese dopo l'autonomia «Il Governo – ha detto De Luca – andava di corsa stanotte, loro come sapete soffrono di insonnia. Non sapevano che fare stanotte e hanno approvato questo decreto. Il rischio concreto è che chi è ricco diventa più ricco, chi è povero sarà ancora più povero».

Il discorso si sposta poi sui tributi: «L'autonomia differenziata – aggiunge – può consentire alle Regioni del Nord di trattenere il residuo fiscale, cioè di trattenere nelle Regioni di appartenenza i tributi nazionali che matura in quelle Regioni. Può essere trattenuto fino al 90%. Dopodiché non si capisce da dove si prendono i fondi per la perequazione, cioè per recuperare il divario fra Nord e Sud».

Altra nota dolente, secondo De Luca, è la ricaduta dell'Autonomia sulla sanita: «Se trasferiamo poteri ulteriori nel campo della sanità, mentre oggi abbiamo un unico contratto nazionale per il comparto sanitario, ossia medici, infermieri, amministrativi, con l'Autonomia differenziata una Regione ricca può aggiungere un contratto integrativo regionale, cioè può pagare i medici il triplo di quanto non possa fare una regione meridionale. Sarebbe un disastro per la sanità pubblica e avremo un fiume di emigrazione di giovani medici dal Sud al Nord».

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