De Luca entra in campagna elettorale: attacchi a Conte, Salvini e Meloni
Vincenzo De Luca entra in campagna elettorale per le Politiche del 25 settembre, ma a modo suo. Ovvero coi suoi cavalli di battaglia, gli affondi contro Movimento Cinque Stelle, Lega di Matteo Salvini e la leader di Fdi Giorgia Meloni. Nella consueta diretta Fb del venerdì, il governatore della Campania, chiama in causa la "demagogia". E la "cantata" è per i pentastellati che domani attendono il loro leader, l'ex premier Giuseppe Conte, che sarà in Campania partendo da Napoli e andando anche a Salerno.
Hanno una sorta di ritorno alle origini che serve per recuperare qualche decimale di punto percentuale ma che non si capisce dove porti alla fine tutti gli impegni presi sono stati violati a cominciare dal ‘nessuna alleanza con nessuno'. E allora le cose che state dicendo con chi pensate di realizzarle?
Perché per realizzarle ci vuole un governo e quindi almeno il 51%, dunque abbiamo già una certezza che le cose che vengono raccontate in questo ritorno al passato non saranno realizzate perché con il 10% di voti il governo non lo si mette in piedi a meno che non si facciano alleanze di tutti i tipi.
Poi il discorso è tutto su Matteo Salvini e sulla sua proposta di autonomia differenziata:
Salvini vuole distribuire alle regioni una quota fissa delle entrate fiscali dello Stato, l'Iva che matura in un territorio deve essere lasciata nella percentuale del 10% alle regioni.
Significa che le regioni ricche avranno miliardi e quelle povere sprofonderanno nella depressione, questa è una prospettiva di suicidio. Sento il dovere di avvertire i concittadini, fate attenzione perché se prevale questa prospettiva sarà un suicidio.
Infine si arriva a Giorgia Meloni. Secondo De Luca la leader di Fratelli d'Italia «ha assunto in tv una immagine gradevole, elegante, molto ben costruita». Immagine che, dice il presidente della giunta campana, non corrisponde al reale: «Non ammetto finzioni e mimetizzazioni» «Apprezzo le immagini gradevoli, il garbo nuovo ma non apprezzo le finzioni e le mimetizzazioni e vorrei essere sicuro che almeno per i fondi per il Sud e la campagna di vaccinazione nessuno faccia l'irresponsabile per guadagnare due voti». E spiega:
Nel pieno dell'epidemia Covid mentre noi buttavamo il sangue, la Meloni guidava i cortei in via del Corso a Roma, migliaia di persone senza mascherine, contro le mascherine, contro la dittatura sanitaria, una bandiera italiana di venti metri per via del Corso e un occhiolino e qualcosa di più fatto ai no vax. Con loro al Governo avremmo vissuto una tragedia.