De Luca all’attacco di Sangiuliano: “Ministro cerimoniere, invitatelo a battesimi e comunioni”
Vincenzo De Luca dopo il bagno di folla al Giffoni film festival di qualche giorno fa, coi ragazzini che gli chiedevano l'autografo, come un attore (o un influencer di TikTok) è galvanizzato e lo si vede chiaramente dalla settimanale occasione di monologo a mezzo social del presidente della Regione Campania.
Dopo gli attacchi a Elly Schlein, segretaria del partito in cui teoricamente militerebbe, il Pd, De Luca ha trovato il tormentone dell'estate – manco fosse Annalisa o Paola e Chiara -. Quale? Baloccarsi nell'attaccare a mezzo stampa il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano.
Perché Genny Sangiuliano è diventato soggetto della catilinaria pronunciata davanti ad uno smartphone nel Palazzo del Genio Civile di Salerno? Non è difficile da intuire: l'esponente di Fratelli d'Italia è chiaramente intenzionato a correre quale candidato alla presidenza della giunta alle Elezioni Regionali della Campania nel 2025.
De Luca cova in cuor suo la speranza di poter scavallare l'attuale normativa e candidarsi – anche senza l'appoggio del Partito democratico – per la quarta volta consecutiva e a 10 anni dalla prima vittoria, alla poltrona di comando in Palazzo Santa Lucia. Logico dunque che Sangiuliano sia oggi il suo primo avversario da tenere sotto controllo. Per ora con ironia e sarcasmo, poi chissà.
Ma qual è il casus belli che il governatore usa contro il ministro? La storia del treno Alta velocità di Trenitalia che collega la città di Roma agli scavi di Pompei. Inaugurato alla presenza della premier Giorgia Meloni e di altre autorità, inizialmente (e ridicolmente) con cadenza mensile, tramutata in settimanale, è diventato oggetto di scherno.
De Luca non si sottrae: «Voglio raccontarvi – esordisce nella video-diretta sui social – la performance del Ministro delle Cerimonie». Così è stato ribattezzato l'ex direttore del Tg2, definizione mutuata dal reality "Il boss delle Cerimonie" sui matrimoni napoletani trash.
De Luca racconta:
Andiamo a Pompei per inaugurare un collegamento diretto dell'Alta velocità Roma-Pompei. La domenica mattina nei paesi civili viene dedicata alla preghiera, al ragù o ad un bagno rinfrescante… e invece siamo stati convocati a 40 gradi all'ombra per assistere alla performance del ministro delle Cerimonie.
La nuova linea prevede una fermata a Napoli …poi si ferma a Pompei e poi da lì occorre prendere il bus per andare agli Scavi. Abbiamo saputo che Italo fa questi viaggi una volta al giorno. E invece noi siamo andati lì…eravamo trecento giovani e forti e siamo morti di calore e di ridicolo…
Poi, la stoccata finale:
Sangiuliano è affetto da una sindrome da cerimoniere compulsivo. E noi dobbiamo farci carico del ministro e del suo benessere.
Inviterei tutti quelli che devono fare un battesimo, una prima comunione, una cresima a mandare un invito a Sangiuliano.
Lui verrà, magari con un giglio bianco in mano, a prendersi la bomboniera. Vi prego fate quest'opera di carità, così facciamo anche un'opera sanitaria.
Il tempo che la stoccata si propaghi fra agenzie di stampa e articoli di giornale che arriva la replica, affidata a Sergio Rastrelli, commissario del partito di Giorgia Meloni a Napoli:
De Luca, persevera nella sue scomposte e deliranti aggressioni verbali nei confronti degli esponenti più autorevoli del Governo.
Temo non sia più una semplice sindrome da complesso di inferiorità. Ricorda piuttosto l'inquilino moroso che ha ricevuto l'intimo di sfratto.
Rastrelli è stato uno dei primi a paventare la possibile candidatura a presidente della Regione di Sangiuliano per la coalizione di centrodestra, Lega, Fdi e Forza Italia.