Davide Carbisiero ucciso a 20 anni, parla il fratello: “Chiedo solo giustizia, nient’altro”

Dolore e sconcerto nelle parole di Gennaro Corbisiero, fratello di Davide, il ventenne ucciso con un colpo di pistola domenica notte in una sala slot a Cesa (Caserta).
A cura di Luca Leva
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Davide Carbisiero
Davide Carbisiero

Un ragazzo volenteroso, pieno di gioia e sempre con il sorriso sulle labbra. Così viene descritto dal fratello Gennaro, Davide Corbisiero, il ventenne ucciso con un colpo di pistola domenica notte in una sala slot di Cesa, comune in provincia di Caserta.

"È impossibile realizzare tutto questo in due giorni perché fa troppo male – raconta ai nostri microfoni ancora visibilmente scosso – mi hanno tolto il mio perno principale. Tre anni fa ho perso mio padre ed ora, ad un mese dal mio matrimonio, perdo mio fratello. Era una persona bellissima, mi ha sempre spronato in tutto. Mio padre ci ha insegnato come comportarci nell'amicizia ed ora vedo che un'amicizia ha ucciso mio fratello".

Sarebbe un conoscente di Davide, infatti, ad avergli sparato. A poche ore dal ritrovamento del corpo del ventenne è stato fermato un diciassettenne che ora si trova nel Centro di Giustizia minorile di Napoli. Restano, però, ancora da chiarire dinamica e movente.

"Lo conosciamo – racconta Gennaro – perché siamo dello stesso paese. La cosa incredibile è che questo ragazzo nei passanti del pantalone invece di mettere la cintura ha deciso di mettere una pistola. Io penso che qualunque sia stato il motivo non c'è giustificazione per il fatto che un ragazzo di 17 anni cammini con un'arma".

Nel racconto del fratello maggiore Davide era un giovane sorridente, ma anche un gran lavoratore. "Mio fratello mi aiutava al lavoro – ricorda –  ieri la fidanzata mi ha fatto vedere un video che le mandò mio fratello in cui aveva le mani sporche per farle vedere che stava lavorando. Dopo quello che mi è successo – prosegue amareggiato –  sarà molto difficile se dovessi avere un bambino farlo crescere in un posto in cui per andare a comprare dei cornetti rischi di non tornare più a casa".

Niente vendetta ma solo giustizia. Ha le idee chiare su questo, Gennaro. "Non mi voglio ritrovare tra dieci anni in un bar o in un supermercato il killer di mio fratello davanti – sottolinea –  voglio solo giustizia, nient'altro. Voglio solo un processo, tutto il resto a me non importa".

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