Dal camorrista diventato chef di lusso al narcos sparito nel nulla: come si trovano i super latitanti

La vita virtuale, oltre a quella reale. Post sui social, interazioni tra gli account, spesso fotografie, qualche volta persino geolocalizzazioni. Un flusso di dati continuo che viene filtrato e analizzato dai carabinieri della Sezione Indagini Telematiche del Nucleo Investigativo e che, negli ultimi anni, si è rivelato uno strumento primario per la caccia ai latitanti: soltanto nel 2022 ne sono stati arrestati 15, l'ultimo dei quali, Bruno Carbone, solo poche settimane fa.
I dati sono stati presentati questa mattina dal generale Enrico Scandone, Comandante Provinciale dei Carabinieri; all'incontro con la stampa hanno preso parte anche i comandanti Nicola De Tullio (Castello di Cisterna), Pantaleo Grimaldi (Torre Annunziata), Antonio Forte (Gruppo di Napoli) e Christian Angelillo (Reparto operativo di Napoli). Carbone, narcotrafficante internazionale e socio di Raffaele Imperiale, latitante dal 2013, è stato localizzato a Dubai e catturato in una operazione congiunta con altre forze di polizia; sulla sua testa pende una condanna a 20 anni di reclusione.
Il web patrolling per scovare i camorristi latitanti
Il web patrolling, letteralmente pattugliamento sul Web, è stato fondamentale per uno degli arresti che hanno suscitato più clamore, sia in Italia sia in Francia: quello di Antonio Cuozzo Nasti, 56enne di Giugliano in Campania ritenuto legato al clan Mallardo, latitante da 8 anni, che dopo essere sparito dalla circolazione si era costruito una nuova vita in Costa Azzurra, dove era chef in un hotel di lusso. Con ottime recensioni online da parte dei clienti, tra l'altro.
Scandagliando al web i carabinieri sono arrivati anche a Vincenzo Cinquegrana, anche lui latitante dal 2013: è stato scovato in Spagna dall'unità Fast, in base a informazioni ricavate dai carabinieri e condivise con le forze di polizia spagnole attraverso il servizio per la Cooperazione internazionale. Per arrivare a Cinquegrana, narcos con saldi rapporti con la Colombia, i militari hanno studiato le sue attività online e ricostruito così la sua cerchia di frequentazioni e le sue abitudini, arrivando a localizzarlo a L'Hospitalet de Llobregat, comune nei pressi di Barcellona dove l'uomo viveva con la compagna.
Alla fine del 2021 era finito in manette Gaetano Guarino, altro broker del narcotraffico inserito nella lista dei latitanti più pericolosi e ritenuto a capo di una organizzazione che, grazie a una fitta rete di fiancheggiatori, gestiva il traffico di droga, soprattutto eroina, dalla Turchia a Napoli, con appoggi logistici in Grecia. Per catturare Luigi Piscopo, 33enne della "167 di Arzano", i carabinieri si sono finti bagnanti e lo hanno intercettato mentre andava sulla spiaggia di Baia Azzurra, a Sessa Aurunca, in provincia di Caserta.