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Da Napoli a Roma per truffare anziani: presi 3 trasfertisti

Misura cautelare per 3 napoletani, presunti trasfertisti della truffa; sono accusati di avere raggirato due anziani a Roma facendosi consegnare preziosi.
A cura di Nico Falco
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Sarebbero partiti da Napoli alla volta di Roma, alla ricerca di anziani da truffare. Copione classico: il finto incidente stradale, il finto nipote, e tutte le varianti che la mente di un criminale può partorire, fino a raggirare la povera vittima e costringerla a consegnare denaro contante, spesso oggetti preziosi.  Con questo sistema, secondo gli inquirenti, avrebbero truffato almeno due anziani nella Capitale, salvo poi incappare in un controllo delle forze dell'ordine che alla fine ha portato alle misure cautelari. Protagonisti tre napoletani, tutti con precedenti, sui quali ora la Procura di Roma indaga per accertare se oltre alle due identificate ci siano state altre vittime.

L'ordinanza, emessa su richiesta della Procura romana, è stata notificata in una operazione congiunta dai carabinieri della stazione di Roma Vitinia, dagli agenti della Polizia di Stato del commissariato di Roma Primavalle e della sottosezione della Polstrada di Cassino, col supporto della Squadra Mobile della Questura di Napoli e dei carabinieri della Compagnia Napoli Stella e di Torre del Greco; per un 32enne napoletano sono stati disposti gli arresti domiciliari, mentre per gli altri due indagati, un 38enne di Napoli e una 24enne di Portici (Napoli), è stato disposto l'obbligo di dimora nel comune di residenza.

Gli episodi contestati sono due. Il primo risale al 27 settembre, con indagini affidate al commissariato di Pietravalle. Il secondo pochi giorni dopo, il 6 ottobre 2022: i tre indagati erano stati fermati per un controllo dalla Polstrada di Cassino lungo l'autostrada A1 ed erano stati trovati in possesso di numerosa refurtiva; i carabinieri della stazione Vitinia avevano mostrato le loro foto e quelle degli oggetti rinvenuti in loro possesso ad una donna di 75anni che nella stessa giornata era stata truffata e la donna aveva riconosciuto parte della refurtiva e uno degli indagati.

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