Da lunedì 10 gennaio stop a ricoveri e attività di ambulatorio non urgenti in Campania
Qualche giorno fa aveva iniziato Napoli, con la sua Asl di riferimento, la 1, a chiudere i battenti ai ricoveri e alle attività ambulatoriali non urgenti. Ora l'Unità di crisi della Regione allarga il provvedimento a tutta la Campania: «stop ai ricoveri programmati e attività di specialistica ambulatoriale non urgenti nelle strutture sanitarie pubbliche della Campania dal 10 gennaio». È tutto nero su bianco, in un provvedimento firmato per l’Unità di Crisi Covid e per la Direzione generale tutela salute della Regione dai dirigenti Ugo Trama, Pietro Buono, Maria Rosaria Romano, Antonio Postiglione e Italo Giulivo.
Perché la Regione prende questa decisione che ci riporta indietro di due anni, alla prima ondata di contagi Covid-19, quando nemmeno c'era un vaccino ? Le motivazioni addotte sono nella lettera:
al fine di consentire una rapida ottimizzazione dell'organizzazione ospedaliera per fronteggiare la situazione pandemica, impegnare il personale sanitario pubblico e convenzionato in via prioritaria alla gestione dei pazienti Covid, ravvisata la necessità di garantire la disponibilità di un più adeguato numero di posti letto sia nella degenza medica che chirurgica da dedicare ai pazienti affetti da Covid-19.
In sintesi: aumentano i contagi , "colpa" della contagiosissima variante Omicron, aumentano in proporzione i ricoveri, servono più posti letto e di terapia intensiva. E per crearli la Regione chiude reparti (Ortopedia al Cardarelli), riconverte interi ospedali (Loreto Mare, San Giovanni Bosco) alla ‘causa' Coronavirus. «stiamo registrando picchi di contagio da Covid-19 che stanno provocando crisi evidenti nella risposta assistenziale delle strutture sanitarie pubbliche.
Le stesse prospettive a breve periodo non offrono dati rassicuranti per una subitanea inversione di tendenza, posto che l'indice Rt in Campania e l'incidenza di casi positivi per 100mila abitanti hanno raggiunto limiti tra i più alti dall'insorgenza della pandemia, e tra i più alti d'Italia» si legge nel documento. «Il personale che si libera dalla gestione ordinaria deve essere destinato all'attività di ricovero e trattamento dei pazienti Covid».
Dunque a breve arriveranno ai pazienti che attendono interventi «non urgenti» telefonate dagli ospedali che comunicano la sospensione del ricovero e il differimento ma non si sa quando.
Le nuove regole prevedono la sospensione, a far data dal 10 gennaio 2022 e fino a nuova espressa disposizione, dei ricoveri programmati sia medici che chirurgici presso le Strutture sanitarie pubbliche e la possibilità di effettuare solo ricoveri con carattere d’urgenza “non differibili” provenienti dal Pronto Soccorso o per trasferimento da altri Ospedali.
Quali sono i ricoveri non sospesi in Campania
La sospensione è valida per tutti i ricoveri programmati, ad eccezione dei ricoveri per pazienti oncologici, oncoematologici, di pertinenza ostetrica, trapiantologica, nonché delle prestazioni salvavita e di quelle la cui mancata erogazione può pregiudicare nell'immediato la salute del paziente e, pertanto, non procrastinabili.
Non sono sospese le attività ambulatoriali per le prestazioni di oncologia, oncoematologia, dialisi e radioterapia e devono essere mantenute le attività di screening oncologico.