video suggerito
video suggerito

Da Boston a Napoli, premiata per la ricerca sul cancro: “Ora anche qui si investe sui giovani”

Ottavia Clemente, ricercatrice dell’Istituto Tumori “Pascale” di Napoli, vincitrice del “Best abstract award” per il suo studio su una nuova terapia sperimentale nei tumori neuroendocrini metastatici pretrattati. A Fanpage.it racconta la sua esperienza.
Intervista a Ottavia Clemente
Ricercatrice dell'Istituto Nazionale Tumori "Pascale" di Napoli
A cura di Valerio Papadia
744 CONDIVISIONI
Ottavia Clemente
Ottavia Clemente

Si chiama Ottavia Clemente la giovane ricercatrice under 40 dell'Istituto Nazionale Tumori "Pascale" di Napoli che, a Palermo, ha ricevuto il premio "Best abstract award" grazie al suo studio clinico di fase 2 (in cui si valuta l'efficacia terapeutica e la tollerabilità nel paziente, ndr) relativo a una nuova terapia sperimentale nei tumori endocrini metastatici pretrattati. Lo studio della dottoressa Clemente – che afferisce alla squadra del dottor Salvatore Tafuto, direttore del Dipartimento di sarcomi e tumori rari del Pascale – condotto in collaborazione multidisciplinare con oncologi e ricercatori dell'ospedale, ha l'obiettivo di testare l'associazione di due farmaci, il temozolomide e il cabozantinib, nel trattamento di queste neoplasie. A Fanpage.it, Ottavia Clemente ha raccontato dello studio condotto.

Dottoressa Clemente, ci racconti dello studio per il quale è stata premiata

Lo studio è partito nel 2021 e si è concluso nel giugno di quest'anno ed è partito da un'idea del nostro primario, il dottor Tafuto. Nello studio andiamo a valutare la combinazione di due farmaci, il temozolomide e il cabozantinib: il primo è un chemioterapico che viene già utilizzato nei tumori neuroendocrini, mentre il secondo viene utilizzato per i tumori del carcinoma della tiroide e per i tumori renali. Partendo da uno studio americano, ci sono evidenze che questi due farmaci possano dare buoni risultati nei tumori neuroendocrini metastatici. Noi l'abbiamo fatto capire in Europa, quindi ad oggi è il primo studio concluso in Europa in cui si sta cercando questa nuova molecola.

Quali sono le possibilità che lo studio trovi un'attuazione?

È presto per dirlo, o per ottenere l'autorizzazione proprio per farlo entrare in pratica clinica. Comunque si auspica che possa diventare una nuova terapia per questo tipo di tumori che comunque sono tumori rari, per cui non ci sono tante linee terapiche. Adesso siamo ancora in fase di ulteriori analisi, però ci ha dato già dei buoni risultati, perché si avvista una sopravvivenza libera alla malattia di 28 mesi, più o meno di 28 mesi, che è veramente tantissimo considerando che è una popolazione di pazienti ampiamente trattati.

Un'ultima domanda. Si parla spesso di "fuga di cervelli" e mi viene da chiederle come mai non abbia deciso anche lei di andare all'estero

In realtà anche io ho fatto un'esperienza all'estero. Ho fatto un dottorato in Biotecnologia Applicata alla Chirurgia all'Università Vanvitelli e l'ultimo anno l'ho trascorso al MGH Institute of Health Professions di Boston, uno dei migliori istituti d'America. È stata un'esperienza bellissima, che mi ha arricchito tantissimo, perché c'è un ambiente multiculturale e si investe tanto sui giovani. Poi ho vinto anche un concorso con l'Italian American Cancer Foundation, però a quel punto ho deciso di rientrare in Italia.

Perché ha preso questa decisione?

Per motivi personali. Tornata in Italia mi sono creata una possibilità, l'ho cercata. Però devo ammettere che il Pascale è veramente una bella realtà, è molto interessante perché veramente permette di fare ricerca a buoni livelli, si investe molto e si sta investendo anche molto sui giovani. Devo essere onesta, questa è una cosa di cui mi sono reso conto all'estero, noi (italiani, ndr) abbiamo un problem solving, abbiamo una mentalità che secondo me all'estero spicca. Forse in America hanno più risorse e una struttura diversa, però vedo che molte cose qui stanno cambiando negli ultimi anni.

La ricercatrice al "Best abstract award 2024" a Palermo
La ricercatrice al "Best abstract award 2024" a Palermo
744 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views