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Cyber-irruzione durante una videoconferenza del comune di Napoli: caos e insulti

Cyber-irruzione durante un tavolo della mobilità sostenibile del Comune di Napoli: un gruppo di persone, con account fittizi, è entrato nella videoconferenza, condividendo post a sfondo razzista, riferimenti al nazifascimo, immagini pornografiche e insulti. “Un’incursione grave, imbarazzante e fuori luogo” ha spiegato a Fanpage.it Emiliana Mellone, presidente di Cleanap. Un fenomeno, quello delle cyber-irruzioni, sempre più diffuso.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Un incontro virtuale, in teleconferenza, tra associazioni e Comune di Napoli finisce nel caos dopo l'irruzione, anch'essa virtuale, di un gruppo di utenti (molti dei quali con account fittizi) che hanno "invaso" la riunione con contenuti di vario tipo: frasi razziste, contenuti inneggianti al nazifascismo, immagini pornografiche. Una cyber-irruzione a metà tra la goliardata e l'attacco hacker vero e proprio. Nessuna conseguenza gravissima, né attacchi ad personam (erano presenti per il comune di Napoli gli assessori Alessandra Clemente e Marco Gaudini) ma solo imbarazzo generale e alla fine situazione rientrata alla normalità.

La vicenda l'ha spiegata a Fanpage.it Emiliana Mellone, presidente e fondatrice di Cleanap, l'associazione no-profit napoletana che si occupa di sostenibilità e social innovation che qualche anno fa lanciò anche il progetto di bike sharing nella città partenopea. Anche lei, presente in rappresentanza dell'associazione al tavolo della mobilità sostenibile del Comune di Napoli, ha assistito in prima persona a quella che in gergo viene definita "cyber-irruzione", un fenomeno in crescita da quando con la pandemia di coronavirus molte riunioni si sono spostate in rete.

"Nel mezzo della discussione", ha spiegato a Fanpage.it, "sono entrati alcuni account nella call, ed hanno iniziato a fare cori da stadio, ma anche commenti omofobi, razzisti, altri inneggianti al fascismo e al nazismo, e perfino condividendo immagini e video improponibili, anche porno. Un'incursione grave, imbarazzante e fuori luogo", spiega la Mellone. Un gesto che sarà con ogni probabilità denunciato alle forze dell'ordine nelle prossime ore da parte di Palazzo San Giacomo, che al momento non ha commentato la vicenda ma che in futuro, si spera, dovrà adottare qualche "precauzione" in più per evitare fenomeni del genere.

Quello delle "cyber-irruzioni" è un problema diffuso: appena lo scorso novembre, durante una riunione in videoconferenza dei ministri europei della Difesa, un ragazzo ha fatto irruzione sugli schermi, parlando anche per qualche minuto. Imbarazzo generale da parte dei ministri europei, poi la rimozione. Ironia della sorte, la riunione in corso, alla quale il ragazzo chissà come era riuscito a trovare il modo di entrare, era proprio inerente la revisione strategica della politica di sicurezza europea.

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