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Le notizie sugli stupri al parco verde di Caivano

Cuginette stuprate a Caivano, una delle vittime scrive alla mamma: “Mi sento sempre sola e mi manchi”

La lettera di una delle due cuginette vittime di violenza e abusi sessuali a Caivano che si trova per ora in una casa famiglia: “Cara mamma, da quando mi hanno allontanato da te mi sento sola ogni giorno. Mi manchi. Mi sento morire, vorrei uscire con tutti i miei fratelli”.
A cura di Enrico Tata
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Hanno trascorso il Natale lontano dalla mamma le due cuginette di Caivano, 12 anni e 10 anni, vittime di reiterati abusi sessuali nel Parco Verde. Sette minorenni e due maggiorenni sono ritenuti responsabili di violenze e abusi nei loro confronti. Dopo i fatti, però, il giudice ha chiesto che le due piccole venissero trasferite in due differenti case famiglia e da allora non hanno avuto alcun contatto con i familiari, neanche durante le feste di Natale. Questo perché la famiglia delle due vittime non è stata ancora ascoltata dagli inquirenti in sede di incidente probatorio e quindi un eventuale contatto con le bambine potrebbe determinare condizionamenti o situazioni tali da inquinare le prove.

Una delle due cugine ha scritto una lettera alla mamma, che il Messaggero ha pubblicato:

"Siete genitori bravi mi avete dato il rispetto e l'educazione, ma non ti preoccupare mi trovo bene, però non vediamo l'ora di ritornare tutti insieme, vi voglio bene, lo sapete, non vedo l'ora di ritornare, mamma".

"Cara mamma, da quando mi hanno allontanato da te mi sento sola ogni giorno. Mi manchi. Mi sento morire, vorrei uscire con tutti i miei fratelli, ma ormai sono già due mesi che non vi sento e mi sento morire. Nessuno potrà mai prendere il vostro posto", le parole della piccola.

L'avvocato Angelo Pisani, che difende la famiglia delle bimbe, ha commentato all'agenzia AdnKronos: "Una lettera straziante alla mamma che descrive lo stato d'animo della bambina, la sua nostalgia… disumano sottrarre una piccola all'affetto della mamma, senza nemmeno una telefonata a Natale. E' dolore che si aggiunge a dolore sia per i figli, che per la madre".

L'avvocato ha presentato una richiesta di immediata revoca del blocco totale dei contatti tra le piccole e la famiglia, ma per ora non è stata accolta: "Un trattamento del genere non viene riservato neanche ai detenuti che pure hanno diritto alle visite dei familiari in carcere. All'ennesima istanza presentata, il 4 dicembre mi risponde il pm della Procura dei minori di Napoli dicendomi di attendere la relazione dei servizi sociali. Ma se sono lecite le visite protette, perché attendere la loro valutazione che tra l’altro non arriva? Tra un po' passa anche la Befana e questi bambini non possono sentire nemmeno la voce della propria mamma".

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