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Le notizie sugli stupri al parco verde di Caivano

Cuginette stuprate a Caivano: indagati 2 maggiorenni, gli inquirenti cercano nelle chat

La Procura di Napoli Nord nominerà a giorni un consulente per l’esame dei cellulari dei 2 indagati per lo stupro delle cugine di 12 e 10 anni a Caivano.
A cura di Nico Falco
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Sono due i maggiorenni indagati dalla Procura di Napoli Nord per lo stupro delle due cuginette di 12 e 10 anni che sarebbe avvenuto nel Parco Verde di Caivano, in provincia di Napoli; per entrambi l'ipotesi accusatoria è di violenza sessuale di gruppo. Nei prossimi giorni verranno esaminati i telefoni cellulari sequestrati: gli inquirenti sarebbero alla ricerca di chat per chiarire i rapporti tra i due e le ragazzine e ricostruire i contatti. Lo apprende Fanpage.it da fonti qualificate.

Il filone della Procura di Napoli Nord è separato da quello della Procura per i Minorenni, che parallelamente procede nei confronti degli altri giovanissimi, tutti al di sotto dei 18 anni, che sarebbero implicati nella vicenda. I due indagati dalla Procura ordinaria sono entrambi a piede libero, nei loro confronti non sono state emesse misure cautelari; si tratta di giovani della zona, non inseriti in contesti criminali.

Al 19enne, che non risulta avere legami, nemmeno familiari, con la malavita organizzata, verrebbe contestato un singolo episodio, che sarebbe avvenuto a fine luglio in un garage condominiale abbandonato del Parco Verde di Caivano, dove il giovane si sarebbe incontrato con la 12enne. Nei prossimi giorni la Procura nominerà un consulente per l'accertamento tecnico sul cellulare del 19enne; verrà effettuata la cosiddetta copia forense, ovvero una copia perfetta di tutti i dati contenuti, e verranno scandagliate soprattutto le chat sui social, dove i due si sarebbero conosciuti.

A quanto apprende Fanpage.it durante le indagini non sarebbero stati trovati riscontri dell'esistenza di un video, almeno per il momento; l'ipotesi che le violenze fossero state filmate, ampiamente ventilata negli ultimi giorni, ha fatto spuntare però offerte truffa su Telegram, così come era successo per la vicenda di Palermo.

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