Cuginette stuprate a Caivano, “aperti” i telefoni sequestrati: l’elenco degli indagati potrebbe allungarsi
Trenta giorni di tempo, salvo proroghe, e gli inquirenti avranno un quadro completo della "vita digitale" dei ragazzi ritenuti coinvolti negli abusi sulle due cuginette di 12 e 10 anni al Parco Verde di Caivano (Napoli): l'analisi è cominciata, i telefoni sono stati "aperti" e il consulente sta esaminando rubriche telefoniche, memorie e dati di localizzazione alla ricerca di riscontri di quanto raccontato dalle giovanissime vittime.
Particolare attenzione alle chat dei social, dalle quali è possibile ricostruire non solo gli spostamenti ma, soprattutto, le frequentazioni. Gli scambi di foto e video, gli appuntamenti. Proprio quelle valanghe di parole ed emoticons potrebbero far allungare il registro degli indagati: ai 10 giovani già identificati potrebbero aggiungersene altri, coinvolti nella vicenda e con ruoli da definire, fino a questo momento rimasti estranei alle indagini.
Dieci indagati per gli stupri, otto sono minorenni
I cellulari, inoltre, potrebbero aver conservato traccia di eventuali video che potrebbero essere stati girati proprio durante gli abusi. L'inchiesta è condotta, in coordinamento, dalla Procura per i Minorenni di Napoli e da quella ordinaria di Napoli Nord. Per il momento gli indagati sono 10, tra cui due maggiorenni (di 18 e 19 anni) e 8 minorenni (dai 14 ai 17 anni); non sono state emesse, almeno per ora, misure cautelari né provvedimenti di altro genere ad esclusione del sequestro dei telefoni cellulari.
Sequestrati i luoghi delle violenze a Caivano
Pochi giorni fa, come aveva anticipato Il Fatto Quotidiano, erano stati posti i sigilli a diverse aree dove sarebbero avvenute le violenze o comunque dove ci sarebbero stati gli incontri tra i giovanissimi: l'ex stadio comunale "Faraone", in disuso dal 2008, l'ex isola ecologica di via Necropoli, realizzata venti anni fa ma mai entrata in funzione, oltre al centro sportivo Delphinia, in rovina da 5 anni e già sotto sequestro per il ritrovamento del cadavere di un tossicodipendente.