Cuginette stuprate a Caivano, condannati a 13 e 12 anni i due maggiorenni: è la prima sentenza
Condannati a 12 e 13 anni i due ragazzi maggiorenni accusati di aver stuprato due cuginette di 10 e 12 anni nell'estate del 2023 a Caivano, in provincia di Napoli. Arriva la prima sentenza per la vicenda che ha scosso l'Italia lo scorso anno, tanto da indurre il Governo Meloni ad emanare un apposito Decreto Caivano per la riqualificazione del popoloso comune dell'area nord partenopea. Si tratta di due condanne, per la precisione di 12 anni e 5 mesi e 13 anni e 4 mesi, inflitte dal giudice del tribunale di Napoli Nord, Mariangela Guida, ai due imputati maggiorenni Giuseppe Varriale (19 anni), difeso dall'avvocato Dario Carmine Procentese, e Pasquale Mosca (20 anni), difeso dall'avvocato Giovanni Cantelli, al termine del processo celebrato con il rito abbreviato. La Procura della repubblica aveva chiesto per i due condanne a 11 anni e 4 mesi e 12 anni di reclusione.
Stupri di Caivano, emessa la prima sentenza
La sentenza è arrivata oggi, venerdì 5 luglio 2024, al termine di una lunga camera di consiglio. Il giudice ha anche inflitto una provvisionale di 50mila euro immediatamente esecutiva, per le due piccole vittime, somma che dovrà essere erogata da ciascuno dei due imputati. I due ragazzi dovranno anche corrispondere 20mila euro per ciascuno dei genitori (mamma e papà) della più piccola delle due vittime. Inoltre, è stata disposta anche l'interdizione perpetua per entrambi gli imputati. Adesso si attendono le motivazioni della sentenza, che dovrebbe essere pubblicata nel giro di 30 giorni.
L'avvocato della mamma di una delle bimbe vittime
L'avvocato Clara Niola, legale della mamma della cuginetta più piccola, ha commentato
Per la prima volta, i genitori della più piccola delle due vittime possono emettere un sospiro di sollievo innanzi alle condanne che hanno ricevuto gli imputati maggiorenni: io e i suoi genitori abbiamo sempre confidato nel lavoro della magistratura, alla quale ci siamo affidati sin dal momento germinale del processo e, con oggi, possiamo dire di aver messo il primo ‘punto fermo' su questa efferata vicenda di violenza carnale nata e sviluppatasi in un contesto di grande povertà educativa.
Una sentenza ritenuta:
equilibrata rispetto ai fatti di reato contestati. Restiamo ora in attesa delle motivazioni per conoscere le argomentazioni logico-giuridiche poste alla base del le condanne emesse dal Tribunale ordinario, così come restiamo in attesa del dispositivo che il Tribunale minorile partenopeo emetterà nei prossimi giorni.
È stata rinviata, invece, al 12 luglio prossimo, l'udienza del processo celebrato al Tribunale per i minorenni di Napoli per tre imputati minorenni – su 7 in totale. Per questi tre ragazzi, uno di 17 gli altri due di 15 anni all'epoca dei fatti, la pm della Procura minorile partenopea Claudia De Luca ha chiesto condanne a 10 anni e 8 mesi, 9 anni e 4 mesi e 9 anni, non concedendo le attenuanti generiche.