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Cugine 13enni stuprate a Caivano, indagini da un messaggio: “Non vedi che fanno a tua sorella?”

La denuncia sullo stupro delle due 13enni a Caivano sporta dopo un messaggio con cui il fratello di una di loro era stato avvisato di quello che succedeva.
A cura di Nico Falco
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Sarebbero partite da un messaggio, le indagini sullo stupro di gruppo ai danni delle due cuginette 13enni di Caivano, in provincia di Napoli, che sarebbero state violentate da un gruppo di coetanei in un palazzone del Parco Verde. Poche parole, arrivate sul cellulare del fratello di una di loro, che suonavano così: "Ma non vedi cosa stanno facendo a tua sorella?".

È il retroscena, racconta a Fanpage.it l'avvocato Angelo Pisani, del caso esploso nel caseggiato popolare del Napoletano, ancora una volta sotto i riflettori per storie che sembrano venire fuori direttamente dagli abissi più profondi del degrado. A seguito della denuncia i carabinieri hanno sequestrato i telefoni cellulari dei ragazzi coinvolti; gli inquirenti stanno cercando di ricostruire ruoli e responsabilità.

Le indagini dopo il messaggio al fratello della vittima

Le violenze per le due ragazzine, prosegue il legale, sarebbero cominciate nel mese di giugno, quando sarebbero state avvicinate nei pressi della loro abitazione da un gruppetto di giovani, coetanei e conoscenti in quanto anche loro della zona, e portate con una scusa nel garage abbandonato di uno dei palazzoni del Parco Verde. Lì sarebbero state violentate. Gli stupri si sarebbero ripetuti per altre sei o sette volte, fino a luglio.

E la voce di quello che stava accadendo, almeno nel Parco Verde, si sarebbe diffusa rapidamente. A fine luglio il fratello di una delle due ragazze ha ricevuto il messaggio da un conoscente. Il giovane a quel punto è andato a riferirlo al padre che, insieme alla cognata, madre dell'altra ragazzina, si è rivolto ai carabinieri per sporgere denuncia.

Sequestrati i telefoni cellulari

Alcuni giovani, sospettati di aver fatto parte del gruppo, sono stati identificati. I carabinieri hanno inviato la comunicazione al Tribunale dei Minori, che ha disposto l'allontanamento delle due cugine da Caivano per un luogo protetto; la decisione è stata confermata ieri. Le due ragazzine sono state visitate al Santobono e al Cardarelli; dalle visite, aggiunge Pisani, non sarebbero emersi segni di violenze evidenti ma sarebbe stato accertato che le due avevano avuto dei rapporti sessuali reiterati nel tempo.

I cellulari, sarebbero almeno una decina, sono stati sequestrati; gli inquirenti li stanno scandagliando alla ricerca di qualche riscontro. Foto e video salvati nella galleria, ma anche quelli delle chat. Discorsi tra i ragazzi, riferimenti, commenti: qualsiasi cosa potrebbe essere utile per ricostruire i contorni di quello che è accaduto in quasi due mesi.

Le due cugine allontanate dalle famiglie

La vicenda, su cui stanno indagando i carabinieri della Compagnia di Caivano, è stata resa nota oggi da Il Mattino. Il quotidiano riporta anche la decisione del Tribunale dei Minori, che ieri ha confermato la permanenza delle due cugine in una casa famiglia della Provincia di Napoli: i magistrati hanno deciso di allontanarle dall'ambiente familiare che, hanno ritenuto, col mancato controllo ha in qualche modo "favorito" quello che poi sarebbe accaduto. Dice a Fanpage.it l'avvocato Pisani:

Ancora oggi, nel 2023, dopo la tragedia della piccola Fortuna Loffredo, di Antonio Giglio, assistiamo a un caso di violenza su minori. C’è un degrado infernale, una chiara responsabilità soprattutto delle Istituzioni, incapaci di tutelare i diritti dei minori, e c’è la necessità di rompere questo ciclo di violenza, di atrocità, che si compiono ogni giorno ai danni dei bambini. Salvarne uno, o allontanarne qualcuno dalla famiglia, non serve a tutelare i tanti bambini che ogni giorno sono esposti a mille pericoli. C’è bisogno di cultura, di informazioni, di vicinanza dello Stato.

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