Incidente Funivia del Monte Faito

Crollo Funivia del Faito, il macchinista sopravvissuto: “Arrabbiato e distrutto per l’accaduto, ora chiarezza”

Il racconto del macchinista Massimo Amitrano, sopravvissuto all’incidente: “Stavo per salire sull’altra cabina, il collega mi ha salvato la vita. La gente deve sapere la verità”
A cura di Pierluigi Frattasi
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"Sono costernato, amareggiato ed arrabbiato per quello che è successo ed anche io aspetto i risultati delle perizie perché veramente non riesco a spiegarmi cosa possa essere successo". A parlare è Massimo Amitrano, il macchinista dell'Eav che era presente nella cabina inferiore, quella di valle, il tragico giorno dell’incidente della Funivia del Faito, avvenuto il giorno di Giovedì Santo, 17 aprile scorso, attorno alle ore 15,00. Amitrano, 60anni, sposato con tre figli, era il macchinista della cabina rimasta sospesa nel vuoto a Castellammare di Stabia. All'interno c'erano 10 persone, incluso il manovratore, che si sono salvati calandosi con le funi. Oggi, il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, ha incontrato i familiari dello studente di ingegneria di 23 anni ferito nel crollo e ricoverato all'Ospedale del Mare.

"Stavo per salire sull'altra cabina, il collega mi ha salvato la vita"

Nell'incidente, purtroppo, è crollata la cabina di monte, con a bordo 5 persone, causando la morte di 4 passeggeri e il ferimento di un quinto viaggiatore. Amitrano, all'inizio del suo turno, stava salendo sulla cabina di monte, quella che sarebbe poi precipitata, ma l'altro macchinista, Carmine Parlato, una delle vittime, all'ultimo istante gli avrebbe detto di salire sull'altra. Quando si è verificato l'incidente, le due cabinovie si sono bloccate. Quando Amitrano ha capito cosa stesse accadendo, ha fatto da scudo ai turisti in modo che non si facessero male con il contraccolpo dei freni. Il macchinista ha poi aperto la botola ed ha fatto calare i passeggeri. Lui è sceso per ultimo.

Sulla vicenda è aperta una inchiesta della Procura di Torre Annunziata, che indaga per disastro colposo e omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. Ieri, sono stati emessi, come atto dovuto, 4 avvisi di garanzia nei confronti di dirigenti e dipendenti Eav, l'Ente Autonomo del Volturno, la società partecipata della Regione Campania che gestisce la Funivia. L'impianto a fune è stato tutto sequestrato.

Amitrano, oggi, ha incontrato il presidente dell'Eav, Umberto De Gregorio, che non è indagato. L'Eav ha dichiarato "piena fiducia" nella magistratura "e massima collaborazione con gli inquirenti. Per De Gregorio, il macchinista è "Una persona straordinaria, lo conoscevo da tempo". Questa mattina i due si sono scambiati alcuni messaggi, come racconta De Gregorio sui suoi canali social. De Gregorio si è congratulato col dipendente per il sangue freddo e la capacità dimostrata in un momento difficilissimo.

"Lui mi ha risposto di getto così – scrive il presidente Eav – "Io amo la Funivia ed amo l'EAV, ci ho messo sempre la faccia, qualcuno non sarà d'accordo sul fatto di rilasciare dichiarazioni però dire la verità è la cosa più importante che mi hanno insegnato, la verità è che la Funivia era la cosa più bella, spettacolare e sicura che io abbia mai monitorato. Un abbraccio forte caro Presidente, spero tu stia bene, io lotterò con le unghie come un leone ferito per difendere la dignità e la professionalità della famiglia della Funivia”. "Mi sono commosso", conclude De Gregorio. Amitrano ha poi aggiunto: "La gente deve sapere come stanno veramente le cose. Solo i topi scappano quando la nave affonda, i marinai cercano di salvarla fino alla fine, noi siamo i marinai”.

Il sopralluogo dei periti, domani le autopsie

Oggi, intanto, si è svolto il sopralluogo dei periti della Procura a Monte Faito, accompagnati da pm, agenti del commissariato di Castellammare di Stabia e della Squadra Mobile delegati alle indagini, vigili del fuoco e uomini del Soccorso alpino. Sono stati ispezionati la stazione a valle, la cabina rimasta sospesa e la carcassa della cabina a monte precipitata. Domani, invece, si dovrebbero tenere le autopsie sui corpi delle vittime. Si tratta di Janan Suleiman, farmacista arabo-istraeliana di 25 anni, Elaine Margaret Winn, 58enne britannica, suo marito Derek Winn, 65 anni, ed il macchinista dell'Eav Carmine Parlato, 59 anni. Mentre resta ricoverato all'Ospedale del Mare, lo studente di ingegneria 23enne Thabet Suleiman, fratello di Janan.

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