Crollo cimitero Napoli, i familiari dei defunti protestano scavando: “Ecco le ossa dei nostri cari”
A tre anni di distanza dal crollo di una parte del cimitero napoletano di Poggioreale, i parenti degli estinti sono entrati nell'area interessata "armati" di pale, per recuperare ciò che resta delle salme dei loro cari. "Rivogliamo fino all'ultimo dei nostri cari. Vogliamo sensibilizzare chiunque possa "intervenire" affinché la questione venga risolta". Lo scenario che si è presentato davanti ai loro occhi e a quello dei cronisti presenti è stato incredibile: ossa di vario tipo, mischiate a fango e detriti, in un'atmosfera surreale. "L'attività di recupero è ormai ferma da marzo scorso", aveva spiegato qualche giorno fa, "siamo stanchi di aspettare e di dover essere succubi delle diatribe tra Metropolitana e Comune di Napoli".
Il crollo avvenne il 4 gennaio 2022, esattamente tre anni fa: "Un fiume d'acqua ha invaso il cantiere della metropolitana mentre si scavava una galleria ieri sera", spiegò la stessa Metropolitana di Napoli in una nota. A quel crollo ne seguì uno diversi mesi dopo, quando venne giù una congrega: le immagini delle bare "sospese" nel vuoto fecero il giro del mondo, portando nuovamente il cimitero di Poggioreale sotto i riflettori della cronaca. "Un forte boato, poi la terra ha tremato come se fosse una scossa di terremoto e si è alzata una grande nuvola di polvere", spiegò all'epoca a a Fanpage.it è Fabio Bellomunno, uno dei maggiori impresari funebri a Napoli, aggiungendo che "alla scena hanno assistito le famiglie che si trovavano presso il Crematorio di Santa Maria del Pianto. La cappella della Resurrezione si trova proprio di fronte. Quella zona è molto lontana dal primo crollo che è avvenuto a gennaio ed è molto vicina ad una zona invece molto frequentata come quella del crematorio".