Crollo al Cimitero di Poggioreale, ci sono 20 indagati
C'è una svolta, anche se si tratta di un atto dovuto, nel crollo al Cimitero di Poggioreale, a Napoli, dello scorso 5 gennaio, quando gli edifici di alcune confraternite si sbriciolarono, scoperchiando decine e decine di tombe e lasciando i resti umani tra le macerie: in vista degli accertamenti tecnici della Procura di Napoli, sono state iscritte 20 persone nel registro degli indagati. Si tratta di dirigenti, tecnici e di tutti i soggetti potenzialmente interessati a nominare un perito di parte in vista degli accertamenti degli inquirenti: obiettivo della Procura è, infatti, quello di esaminare l'area interessata dal crollo, dove lo scorso gennaio si stavano effettuando i lavori per la metropolitana; insomma, si dovrà specificare se il crollo sia stato determinato da una negligenza nei lavori o se si sia trattato di uno sfortunato incidente. L'iscrizione nel registro degli indagati, in queste fasi, come già detto in precedenza è un atto dovuto.
Dissequestrata l'area non interessata dal crollo, ma le salme sono ancora tra le macerie
Intanto, soltanto qualche giorno fa, la Procura di Napoli ha disposto il dissequestro dell'area del Cimitero di Poggioreale non interessata dal crollo, come ha reso noto l'amministrazione comunale: dopo la pulizia e la messa in sicurezza, a breve l'area dovrebbe essere riaperta al pubblico. In vista però degli accertamenti tecnici e del completamento delle indagini, l'area interessata dal crollo dello scorso 5 gennaio resta ancora sotto sequestro e, purtroppo, i resti che sono stati sepolti dalle macerie si trovano ancora lì, in attesa di essere recuperati e di essere seppelliti nuovamente.