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Crolli al Maschio Angioino, transenne su via Acton: braccio meccanico gigante controllerà le mura

Nuove ispezioni al Maschio Angioino questa mattina dopo il crollo di una grossa pietra. Sarà ampliata l’area transennata su via Acton.
A cura di Pierluigi Frattasi
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A causa del crollo di pietre dalla facciata del Maschio Angioino saranno ampliate le transenne sul marciapiedi di via Acton. La strada resterà comunque aperta al transito dei veicoli. Questa la decisione del Comune di Napoli, a seguito dell'ispezione che si è svolta questa mattina dopo il distacco di una grossa pietra avvenuta ieri, martedì 10 ottobre 2023.

Stamattina c'è stato un sopralluogo con la partecipazione di vari tecnici e responsabili del Comune, dal Servizio Tecnico Patrimonio, della Protezione Civile e di Napoli Servizi e si è appurato che il distacco ha riguardato un paramento murario. Sembra essere scongiurato, quindi, il timore di un problema strutturale.

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Sarà montato un braccio meccanico per le ispezioni

La prima cosa da fare, adesso, sarà la messa in sicurezza dell'area interessata dal cedimento. Per poter stabilire l'entità dell'intervento, nei prossimi giorni sarà montato un grosso braccio meccanico, grazie al quale saranno effettuate delle ispezioni sulle mura esterne di Castel Nuovo. I controlli serviranno a verificare l'entità del danno, valutare l'estensione dell'area da mettere in sicurezza e il tipo di intervento da effettuare. Subito dopo, si potrà stimare anche l'importo dell'intervento, per il quale è già partita la ricerca di fondi. Il Maschio Angioino, peraltro, doveva già essere oggetto di un restauro radicale complessivo, finanziato con 13 milioni di euro dal Ministero dei Beni Culturali, il cui progetto dovrebbe essere completato entro l'anno.

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Stamattina nuovo sopralluogo dei tecnici

Dalle ispezioni effettuate oggi, insomma, non sono emersi particolari ammaloramenti nell’area interessata e ciò consente di escludere al momento criticità strutturali nell’edificio e di circoscrivere l’episodio al distacco di alcuni conci lapidei dal rivestimento che ricopre la struttura di tufo del castello.

Già avviate, nella giornata di ieri, le interlocuzioni con la Soprintendenza e, d’intesa con i servizi comunali, saranno effettuati ulteriori approfondimenti per definire la portata e le modalità dell’intervento di messa in sicurezza da realizzare. Già nelle prossime ore sarà ampliato il transennamento di sicurezza a tutela dei flussi turistici che transitano sul marciapiede di via Acton, successivamente si procederà all'intervento di messa in sicurezza in corrispondenza del distacco ed alla verifica estesa a tutto il fronte mediante l'utilizzo di un automezzo con piattaforma aerea.

Il sindaco: “Progetto di restauro entro l'anno”

Sulla vicenda interviene il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi:

“Sul Maschio Angioino – ha spiegato il Sindaco Gaetano Manfredi – interverremo come stiamo già facendo a Castel dell'Ovo dove c'era un problema analogo perché da decenni non si realizzano interventi significativi. Stiamo facendo un progetto sia per il restauro di tutto l'involucro, quindi delle pareti, che per gli interventi all'interno, gli impianti antincendio, gli accessi per i disabili e quindi per una rifunzionalizzazione di tutto il Maschio Angioino dove di recente abbiamo avuto anche un incendio, quindi un problema non banale.

E conclude:

Ovviamente per poter fare queste cose, occorre in primo luogo una programmazione: senza progetto non si possono fare i lavori. E poi ci vogliono le risorse. Abbiamo le risorse per l'impianto antincendio e per gli interventi all'interno. Al ministro Sangiuliano abbiamo mandato una scheda e si è impegnato – e di questo lo ringrazio – per il finanziamento del restauro di tutto l'involucro, quindi le pareti e le coperture. Confido che per fine anno il progetto sarà pronto e quindi se verrà formalizzato il finanziamento, come credo visto l'impegno del ministro, l'anno prossimo faremo un grande intervento di restauro che interesserà tutte le pareti. Nel frattempo, procederemo con gli interventi di messa in sicurezza, ma saranno interventi di tipo provvisorio perché lì occorre un intervento radicale”.

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