Cristina Frazzica, autopsia durata 5 ore: probabilmente morta sul colpo. Lunedì perizia sul kayak
È durata circa 5 ore l'autopsia sul corpo di Cristina Frazzica, la ragazza travolta e uccisa da una imbarcazione mentre era in kayak al largo di Posillipo domenica pomeriggio, 9 giugno: al momento vige stretto riserbo ma, da quanto trapela, la 30enne nell'incidente aveva riportato gravi lesioni che probabilmente l'hanno portata alla morte istantaneamente o nel giro di pochi secondi. Oggi sono stati effettuati anche gli accertamenti sull'imbarcazione individuata dagli inquirenti, mentre lunedì partiranno quelli sulla canoa. La giovane ricercatrice, nata a Taurianova (Reggio Calabria) e residente da sempre a Voghera (Pavia), era a Napoli dallo scorso novembre, allieva della PharmaTech Academy della Federico II.
Morta in mare a Napoli, l'autopsia: probabile decesso sul colpo
La famiglia si è affidata a Giesse Risarcimento Danni e ha nominato l'avvocato Gianluca Giordano del Foro di Santa Maria Capua Vetere; come consulente per l'autopsia è stato scelto il medico legale Maurizio Saliva. Sono stati effettuati, come da prassi, anche i test tossicologici sulla vittima. Per i risultati definitivi saranno necessari tra i 60 e i 90 giorni, sarà necessario cercare riscontri anche tra le lesioni riportate e l'imbarcazione sequestrata. Nei prossimi giorni, o anche nelle prossime ore, potrebbe arrivare il placet della magistratura alla liberazione della salma, via libera per disporre i funerali.
In questi giorni i genitori di Cristina Frazzica e la sorella gemella sono a Napoli e hanno incontrato diverse volte gli inquirenti. "Da parte della famiglia c'è piena fiducia nella magistratura – dice a Fanpage.it l'avvocato Giordano – ho avuto il piacere di parlare col procuratore Falcone e col procuratore Toscano, stanno conducendo le indagini in maniera precisa e dettagliata. Noi abbiamo chiesto di fare emergere la verità, che venga fatta giustizia e che questa vicenda serva a porre la giusta attenzione perché non si verifichino più tragedie del genere".
Lunedì gli accertamenti sul kayak
Oggi sono stati svolti, e sono durati circa otto ore, anche gli accertamenti sull'imbarcazione che potrebbe avere investito la ragazza e l'amico, quest'ultimo illeso; si tratta di un cabinato di 18 metri di proprietà dell'avvocato napoletano Guido Furgiuele, indagato per omicidio colposo e omissione di soccorso. Il penalista, che domenica pomeriggio aveva soccorso il superstite nelle acque di Posillipo dopo averlo visto sbracciarsi in mare, ha dichiarato che né lui né i suoi ospiti hanno avvertito alcun impatto e di essere ad ogni modo pronto ad assumersi le sue responsabilità nel caso si dovesse accertare che la barca che ha investito i due giovani è la sua.
Lunedì cominceranno accertamenti analoghi, ma sulla canoa: obiettivo della perizia sarà verificare i danni ed appurare eventuali corrispondenze con quanto riscontrato sullo scafo del cabinato, in modo da capire se realmente sono quelle le due imbarcazioni entrate in collisione.