Crisi di governo, Baretta: “A rischio i fondi per Napoli nella prossima Finanziaria, siamo preoccupati”
“La crisi del Governo Draghi ci complica la vita, soprattutto per l'incertezza della prossima Legge di Bilancio. Sono preoccupato sulle prospettive. È un tema su cui dovremo lavorare anche con gli altri grandi Comuni che hanno affrontato il tema del Patto. Non è un problema che riguarda solo Napoli, ma tutto il Paese”. Non nasconde l'inquietudine Pier Paolo Baretta, assessore al Bilancio del Comune di Napoli, Ente in pre-dissesto dal 2013, per la crisi di Governo che si è aperta in una congiuntura economia particolarmente delicata per la città.
Timori condivisi anche dal sindaco Gaetano Manfredi, eletto l'anno scorso a capo di una larga coalizione che faceva riferimento proprio ai due partiti di Governo come Pd e M5S, principale fautore del Patto per Napoli, e che oggi parla di “grave errore” in merito alla caduta del Governo.
Assessore, i fondi per Napoli sono a rischio?
Per la parte che riguarda i finanziamenti del Patto per Napoli, non sono preoccupato. Il Governo ha garantito 1,3 miliardi di euro in 20 anni e nella firma del Patto è previsto tutto il finanziamento, non solo per il primo anno. È una cifra già nel bilancio dello Stato e non è in discussione. Per quest'anno la cifra è di 59 milioni. Non sono ancora materialmente arrivati, ma sono stanziati.
Dove può sorgere il problema, allora?
Sono più preoccupato per la prossima Legge di Bilancio, nella quale abbiamo bisogno di continuare il percorso non solo sulla parte finanziaria, ma anche su alcuni interventi di carattere normativo sui quali stavamo lavorando. Non sappiamo bene, a questo punto, come sarà gestita la norma, tanto più se si dovesse andare al voto all'inizio dell'autunno.
Quale sarebbe il problema della Finanziaria?
Con la nuova legge di bilancio volevamo aprire un confronto col Governo sul debito finanziario. Accanto al disavanzo, per il quale abbiamo avuto 1,3 miliardi, noi abbiamo anche un debito finanziario di 2,7 miliardi. L'idea era di discutere col Governo su possibili forme di riduzione dei tassi di interesse, soprattutto con Cassa Depositi e Prestiti, con un intervento normativo. Ma non solo.
Che altro c'è?
Dall'altro lato, sempre il Governo nelle leggi di bilancio si pone il problema di finanziare ulteriormente gli Enti locali, però questo è molto più incerto in questa fase. Bisogna aspettare, per capire come si evolverà la crisi. Bisogna aspettare le determinazioni del Presidente Draghi, per capire fino a che punto gestirà e si andrà a votare a breve oppure no.
I progetti del PNRR saranno confermati?
Non dovrebbero essere in discussione. Sono soldi che l'Europa ha stanziato e credo che nessun Governo possa permettersi di perdere quelle risorse. Ma c'è un problema di progettazione. Quelle già assegnate vanno spese. Questo ci obbliga ad essere più spediti nella realizzazione dei progetti per essere tranquilli di non avere ritardi. Penso che una crisi come questa renderà necessario rafforzare i rapporti con le altre istituzioni, la Città Metropolitana, la Regione: una sorta di autotutela da fare a livello del territorio, organizzandoci su tutte le questioni aperte sulle quali abbiamo interessi comuni e condivisi.
Ieri è stata inaugurata la nuova sede di Napoli Servizi, è stato eliminato un fitto passivo del Comune?
Abbiamo abbattuto un fitto passivo, risparmiando 500mila euro circa. Abbiamo messo in movimento un modo nuovo per gestire il lavoro del Comune. Tra gli uffici in via Cavour, e l'hotel Tiberio per il quale riprenderemo i lavori, nell'arco di due anni abbatteremo drasticamente i fitti passivi – che oggi ammontano a circa 3 milioni – e daremo una soluzione dignitosa come sedi di lavoro ai dipendenti comunali e nel rapporto col pubblico.
Ieri in giunta è stato approvato l'assestamento di bilancio, quali sono le novità?
Si tratta di ordinaria di amministrazione, perché il bilancio di previsione è stato approvato appena un mese fa. Sono solo aggiustamenti di circa 8 milioni in entrata e uscita. Tra le entrate ci sono delle risorse stanziate dal Governo centrale dai decreti Covid. Abbiamo avuto un incremento rilevante delle spese energetiche. Questo ci preoccupa. È un tema molto serio, perché la crisi energetica sta pesando sulle tasche non solo dei cittadini, ma anche sulle casse dei Comuni. Il vero assestamento lo faremo probabilmente a fine autunno.