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Trasporto pubblico a Napoli

Crisi Bus Ctp, protesta sul tetto del deposito degli autisti disperati e senza stipendio

Mancano i soldi per gli stipendi di dicembre, gennaio e febbraio e presto scatterà la cassa integrazione, ma i lavoratori non ci stanno.
A cura di Pierluigi Frattasi
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Protesta sul tetto del deposito di Arzano da parte dei lavoratori della Ctp, l'azienda dei bus della provincia di Napoli, in stato di agitazione dopo l'annuncio della cassa integrazione straordinaria per i 488 dipendenti. La società partecipata della Città Metropolitana di Napoli, ieri, come anticipato da Fanpage.it, ha comunicato, infatti, che a causa delle difficoltà economiche sarebbe difficile altrimenti pagare gli stipendi di dicembre, gennaio e febbraio. Da qui, la proposta di aderire al Fondo Bilaterale di Solidarietà o eventualmente ad altre forme di ammortizzatori sociali.

Non solo, nell'incertezza anche il futuro dell'azienda, per la quale si profila l'amministrazione straordinaria per 2 anni con la nomina di tre commissari, mentre sembra naufragare il progetto di piano di salvataggio del concordato preventivo. Il servizio di trasporto pubblico, intanto, è sospeso dal 20 dicembre scorso. L'azienda non incassa nulla, quindi, dalla bigliettazione e per questo non ci sono i soldi per pagare gli stipendi. Mentre si attende il pagamento anche delle partite in sospeso che la Ctp aspetta da altri enti. Stamattina, in segno di protesta, alcuni lavoratori della Ctp sono saliti sui tetti del deposito di Arzano per "rivendicare il diritto al lavoro ed al salario e per offrire alla cittadinanza una mobilità certa ed efficiente".

"Dopo 4 mesi dall'insediamento del Sindaco Gaetano Manfredi – affermano affermano Marco Sansone e Giuseppe Ferruzzi della Usb Lavoro Privato – nulla è stato fatto per CTP, come promesso in campagna elettorale – Ricordiamo che il servizio è fermo per mancanza di bus efficienti, e molto spesso per carenza di fondi necessari per acquistare gasolio, pagare assicurazioni, ditte della manutanzione, ditta delle pulizie. Tutto il mondo dell'indotto che gira attorno all'azienda, ed i lavoratori della partecipata NA-MET, sono a rischio occupazione, inoltre, lavoratori di CTP, oltre a non percepire lo stipendio di dicembre, si vedono impossibilitati ad avere certezze sul loro futuro".

"L'Usb – concludono Sansone e Ferruzzi – sostiene senza se e senza ma la legittima lotta dei lavoratori, e chiedono un immediato intervento del Sindaco Metropolitano che dia finalmente dignità a tutti i lavoratori, garantendo loro subito gli stipendi ed intervenendo per mettere in servizio gli bus. Ci aspettiamo un atto politico coraggioso e certo, in grado di far comprendere a tutti che l'amministrazione politica non vuole svendere il patrimonio della Partecipata".

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