Non si può aver paura per la stessa cosa due volte in un breve lasso di tempo. E anche se ci si ri-spaventa, la seconda reazione emotiva è comunque diversa dalla prima. Non si è sprovveduti, non si è sorpresi (o lo si è di meno). Si maturano convinzioni, risposte, ragionamenti e si elaborano comportamenti. È questa la prima risposta che potremmo fornire alla domanda: perché un anno fa le ordinanze Covid di Vincenzo De Luca suscitavano "stupore e tremore" e oggi valgono poco meno della carta su cui sono scritte?
Acclarata la mancanza dell' «elemento sorpresa» non possiamo tacere sull'altra fondamentale questione: a Napoli l'allergia alle regole anti-contagio è purtroppo diventata palese, in particolare nella fascia più giovane che confida nella mancanza di sanzioni e controlli. Oggi ad esempio, nel martedì grasso di Carnevale, la zona gialla è diventata a coriandoli. Il risultato? Migliaia di persone in strada in spregio anche alle norme di buon senso che imporrebbero distanziamento sociale, evitare strette di mano, baci e abbracci e ovviamente l'obbligo di mascherina (che non è soltanto una cortesia, ma è disposto da una legge). Sul Lungomare Caracciolo maxi-rissa a colpi di coltelli fra ragazzini e uno di loro, 16 anni ferito e portato a braccia in ospedale.
I controlli sono pari a zero. I vigili urbani a Napoli sono così pochi che a stento coprono alcuni incroci delle strade. Ma non possiamo pretendere un poliziotto per ogni gruppetto, un carabiniere per ogni mascherina, un finanziere per ogni locale -e ce ne sono, purtroppo – che anziché distanziare i tavolini li avvicina per fare più coperti, la solita storia del "più furbo degli altri".
Le ordinanze anti-assembramenti di Vincenzo De Luca non fanno più paura a nessuno. E al tempo stesso Luigi De Magistris non ha mai, mai chiuso una strada causa assembramenti Covid, men che meno il lungomare, forse temendo le ire dei ristoratori. A Napoli, a differenza di quanto accaduto a Roma, finora non infatti mai stato applicato il dispositivo che consente, in casi di particolare affollamento, di chiudere temporaneamente alcune zone. Il risultato è sotto gli occhi di tutti.