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Revocata l’ordinanza del Comune a Napoli su strade e piazze chiuse in caso di assembramenti

Dal Lungomare a piazza Plebiscito, dal Vomero a via Toledo: il Comune di Napoli aveva annunciato contro gli assembramenti un’ordinanza, la prima in assoluto sull’argomento, firmata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris che individua 49 tra vie e piazze della città da chiudere in caso di folla. Ma dopo la zona arancione disposta dalla Regione Campania il sindaco ha revocato l’atto.
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Il Comune di Napoli aveva annunciato una ordinanza, la prima in assoluto sull'argomento, firmata dal sindaco di Napoli Luigi de Magistris che individuava 49 tra vie e piazze della città «interessate da situazioni di potenziale particolare assembramento» per le quali, «laddove le forze deputate all'ordine pubblico e sicurezza ravvisino il verificarsi di assembramenti in contrasto con le misure di prevenzione della diffusione del contagio da Covid-19». Qualche ora dopo la decisione di tenere la zona arancione da parte della Regione Campania, De Magistris ha revocato l'atto: «Lo avevo disposto  in vista del rientro della Campania da domani in zona gialla. Poi è arrivata l'ordinanza del presidente De Luca che ci mantiene in zona arancione. Tutto ciò denota mancanza di rispetto nei confronti di sindaci, prefetti e forze dell'ordine cui poi viene chiesto di controllare il territorio».

Cosa sarebbe dovuto accadere nel caso di caos? «Interdizione per il solo tempo strettamente necessario a ripristinare le necessarie condizioni di sicurezza, fatta sempre salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private».

Nell'ordinanza si raccomandava infine «a tutti i cittadini di osservare comportamenti responsabili, ispirati al principio della massima cautela e prudenza, osservando il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e dell'uso della mascherina». L'ordinanza di Luigi De Magistris segue di poche ore quella di Vincenzo De Luca che dispone la zona arancione su tutto il territorio campano fino al 24.

L'elenco delle possibili chiusure in caso di caos

  • piazza del Plebiscito; lungomare (via Mergellina, via Caracciolo, via Partenope);
  • spiagge pubbliche con accesso da via Posillipo;
  • spiaggia pubblica con accesso da Rotonda Diaz;
  • via Morghen (area esterna alla Fonoteca vicino alle scale);
  • piazza Fuga; via Scarlatti – zona pedonale;
  • via Luca Giordano- zona pedonale;
  • piazza Medaglie d'Oro – area verde;
  • piazza Quattro Giornate – area verde;
  • piazza Immacolata – area panchine;
  • via Aniello Falcone – giardinetti;
  • piazza Sanità;
  • piazza Carlo III;
  • corso Secondigliano;
  • piazza Bellini;
  • piazza San Domenico Maggiore e piazzetta Nilo;
  • largo San Giovanni Maggiore;
  • via Candelora;
  • largo Banchi Nuovi;
  • via Toledo (da largo Berlinguer a piazza del Plebiscito);
  • piazza Mercato;
  • Porta Nolana;
  • piazza Garibaldi;
  • villa comunale in via Malibran;
  • corso Garibaldi;
  • via Chiaia;
  • via Benedetto Croce;
  • via Epomeo;
  • corso Secondigliano;
  • viale Augusto;
  • corso Ponticelli;
  • corso Ferrovia;
  • viale Margherita;
  • via De Mesi confluenza con corso Ponticelli;
  • via Bartolo Longo (tratto da confluenza traverse via Bartolo Longo a confluenza con Via cupa Bolino);
  • piazza de Franchis;
  • corso Bruno Buozzi;
  • via Velotti;
  • corso San Giovanni;
  • corso Italia;
  • via del Cassano;
  • via Montagna Spaccata;
    via Vittorio Veneto;
  • piazza Bagnoli;
  • località la Pietra;
  • largo Lala;
  • piazza Ottocalli e via ss Giovanni e Paolo;
  • piazza della Libertà.

(articolo aggiornato il 19 dicembre ore 17.39)

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