Covid, i ristoratori di Napoli in piazza: “Siamo disperati, non vogliamo chiudere a Pasqua”
“Abbiamo già perso Natale, non possiamo perdere anche Pasqua. O ci fanno riaprire subito o chiudiamo tutti, anche gli statali, e ci diano i ristori. Siamo disperati. Non ce la facciamo ad arrivare a fine mese e pagare 4-5 mila euro tra tasse e affitti senza un euro di incassi. Non è giusto, abbiamo già sofferto un anno”. Sono un fiume in piena i ristoratori di Napoli che stamattina hanno bloccato il lungomare tra via Nazario Sauro e via Partenope con una manifestazione in strada. Alcuni manifestanti hanno messo i cassonetti di traverso sulla carreggiata e sulla pista ciclabile, bloccando la circolazione delle auto.
In piazza singoli gestori di locali, ma anche sigle come l’Aisp di Salerno. Immediatamente si è formata una coda lunghissima, con bus Anm e camion, visto che la Galleria Vittoria è chiusa per crollo e non ci sono altre strade. Le forze dell’ordine in assetto antisommossa vigilano sulla situazione. “Vogliamo riaprire in sicurezza – urla un giovane ristoratore – C’è stato un anno di dialogo e non ha portato a nulla, bisogna trovare un sistema diverso da quello adottato finora. Siamo sicuri che la lungimiranza degli amministratori porterà a un tavolo. Oggi occupiamo il lungomare. Dispiace creare disagio alla città, ma non ce la facciamo più. Qui oggi ci sono persone disperate. A cosa ha portato un anno di mancata disobbedienza? A nulla”. Alcuni ristoratori chiedono di incontrare il prefetto per portare la vertenza al tavolo nazionale.
“Non abbiamo soldi per le nostre famiglie”
“Stiamo protestando per i nostri diritti – commenta una ristoratrice a Fanpage.it – Non lavoriamo più. Cosa chiediamo? I ristori. Se il Covid c’è ci chiudano tutti, non solo bar e ristoranti, ma vogliamo il risarcimento. Non abbiamo più un euro né per pagare il fitto, né per i nostri figli. Siamo tutti padri di famiglia, lavoratori, non siamo gente che perde tempo. O riapriamo tutti o ci devono ristorare. Ci avevano detto che sarebbe finita a dicembre, invece siamo ancora qui. Se non ci riaprono almeno ci devono togliere le spese. perché a fine mese abbiamo 4-5mila euro di spese. Abbiamo già perso il Natale, non vogliamo perdere anche Pasqua. Non è giusto”.