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Covid Campania, De Luca: “Le decisioni difficili vanno prese ora o è troppo tardi”

De Luca parla del picco di contagi in Campania: “Siamo nel pieno della seconda ondata e con numeri più grandi rispetto a marzo aprile. Vi sono però situazioni meno gravi con più asintomatici. Questo non ci deve illudere perché a mano a mano che ci avviciniamo all’inverno e si alza l’età dei contagiati avremo più ospedalizzati. Le mezze misure non servono più a niente, prima prendiamo più decisioni forti e meglio è”.
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Il giorno dopo la nuova ordinanza con decisioni draconiane (chiusura delle scuole su tutte) e il picco dei contagi Covid ormai arrivati a oltre mille al giorno, Vincenzo De Luca come ogni settimana ormai da marzo  fa il punto della situazione Coronavirus per «aggiornare sui contagi e informare sulle importanti e imminenti decisioni che prenderemo per contenere l’epidemia». La situazione è critica soprattutto dal punto di vista dei posti letto: la Regione ha deciso e disposto che le Asl come la Napoli 1 sospendano i ricoveri programmati sia medici che chirurgici, fatti salvi i ricoveri con carattere di urgenza non differibili e quelli per pazienti oncologici e e oncoematologici medici e chirurgici per liberare posti letto. "Evito ogni commento su quello che è stato detto e scritto, cose indegne cui non risponderò perché non abbiamo tempo da perdere, la situazione è delicata e grave".

De Luca dice che siamo "nel pieno della seconda ondata e con numeri più grandi rispetto a marzo aprile". "Vi sono però situazioni meno gravi con più asintomatici. Questo non ci deve illudere perché a mano a mano che ci avviciniamo all'inverno e si alza l'età dei contagiati avremo più ospedalizzati. Le mezze misure non servono più a niente, prima prendiamo più decisioni forti e meglio è. È ragionevole e responsabile prendere oggi decisioni difficili, non aspettare oltre.  – "Guai a noi se perdiamo il controllo su area metropolitana di Napoli, punto di maggiore criticita' demografica di tutto il Paese. Noi siamo riusciti nei mesi passati a garantire elemento fondamentale di sicurezza per i nostri concittadini. L'obiettivo fondamentale è impedire che le persone perdano la vita".

Il discorso del governatore non è di attacco ma stavolta, e probabilmente è la prima volta, è molto di difesa, forse a causa delle recenti polemiche anche a livello di governo, sull'ordinanza di chiusura scuole: parla dei decessi per Covid, minori in Campania rispetto alle altre grandi regioni (Veneto, Emilia-Romagna, Lombardia) e parla dei provvedimenti presi per prevenire i focolai di contagi nelle scuole, oggi chiuse, e delle ordinanze (ormai quasi 80) portate avanti da marzo a oggi. "In agosto abbiamo individuato 3.000 positivi Covid per cui abbiamo avviato il contact tracking. Noi abbiamo deciso di non fare tamponi indiscriminati ma di trovare contagiati nelle situazioni a rischio. Nel medio periodo riusciremo a contenere in maniera più efficace il virus". Durante tutto il suo discorso De Luca paventa una sorta di censura nei suoi confronti dei mass media che non renderebbero note le iniziative poste in essere dall'ente da lui presieduto per contenere il Covid-19.

"Non avevamo un piano ospedaliero approvato, siamo stati commissariati per dieci anni e dobbiamo fare i conti con questa situazione, siamo usciti dal commissariamento nel novembre dello scorso anno, facciamo miracolo triplo – sostiene durante la diretta social -. In queste condizioni abbiamo deciso di fare una ordinanza con misure rigorose e difficili. Ieri quando è arrivata la notizia di oltre mille contagi giunta la mattina alle 10 abbiamo passato tutta la giornata a discutere per impostare una nuova ordinanza con ricadute su famiglie e attività economiche parlando con epidemiologi e organizzazioni economiche e sindacali". "Ho parlato con ministri di Sanità, Economia, Interno" dice De Luca, facendo intendere che l'ordinanza di ieri non era frutto di una decisione non mediata con Palazzo Chigi.

L'ordinanza De Luca di chiusura della Campania

L'ordinanza numero 79 del governatore Vincenzo De Luca prevede la chiusura di asili, scuole e università (ad eccezione in questo caso degli studenti del primo anno), stop a matrimoni, comunioni, battesimi e altre cerimonie e feste anche private (potranno partecipare solo i parenti dei congiunti). Per ristoranti e pub divieto di asporto dopo le 21. Sospese le attività dei circoli ludici e ricreativi. Stop anche ai cortei funebri. L'atto è valido da venerdì 16 e fino al 30 ottobre. Al lavoro negli uffici pubblici si entra con ingressi scaglionati secondo l'iniziale del cognome. La decisione è arrivata a seguito dell'aumento dei nuovi contagi da Covid-19 in Campania, che ieri hanno superato quota 1100. Il presidente della Regione aveva già annunciato nuove misure restrittive in Campania se si fosse superato il tetto dei mille positivi al giorno. A preoccupare non è solo l'aumento dei contagi in numeri assoluti, legato anche all'incremento del numero dei tamponi analizzati (in questi giorni si sono aggiunti anche quelli fatti nei centri privati), ma soprattutto l'aumento del tasso di positività. "L'ordinanza darà i suoi effetti fra una ventina di giorni – dice De Luca – . Non è stata presa a cuor leggero ma è stata presa con decisione".

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